Il piano contro future pandemie riguarda anche noi
La commissione dell'Assemblea Mondiale della Sanità, organo legislativo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha formalmente adottato l'Accordo pandemico globale, un'alleanza mondiale nata per rafforzare la risposta a future pandemie, facendo tesoro dell'esperienza e degli errori della CoViD-19. Il "sì" è passato con i voti a favore di 124 Paesi, nessun voto contrario e 11 astensioni, tra le quali spicca quella dell'Italia. . Le motivazioni ufficiali dell'astensione italiana. Ad astenersi da una decisione storica, che dovrebbe rendere il mondo più sicuro da future pandemie e garantire una reazione più equa, rapida, coordinata e basata sulla scienza sono stati, oltre all'Italia, Russia, Iran, Bulgaria, Polonia, Giamaica, Israele, Romania, Paraguay, Guatemala e Slovacchia. Le motivazioni dell'astensione riguardano, nelle parole del Ministro della Salute Orazio Schillaci, la volontà dell'Italia di «ribadire la propria posizione riguardo alla necessità di riaffermare la sovranità degli Stati nella gestione delle questioni di sanità pubblica».
Un punto che, però, viene già esplicitamente chiarito dall'accordo, rimasto volutamente cauto sulla questione per necessità diplomatiche e per aumentare l'adesione a un piano così atteso e necessario.. Si legge infatti nel documento approvato che «nulla nell'Accordo pandemico dell'OMS deve essere interpretato nel senso di conferire al Segretariato dell'OMS, incluso il direttore generale, alcuna autorità per dirigere, ordinare, modificare o altrimenti prescrivere la legislazione nazionale e/o interna, a seconda dei casi, o le politiche di qualsiasi Parte, o per rendere obbligatorio o altrimenti imporre qualsiasi requisito affinché le Parti intraprendano azioni specifiche, come vietare o accettare viaggiatori, imporre mandati di vaccinazione o misure terapeutiche o diagnostiche o attuare lockdown».. Si esclude insomma che l'Organizzazione Mondiale della Sanità possa imporre provvedimenti specifici come limitazioni sugli spostamenti, obblighi di vaccinazione o di lockdown, misure temute dai movimenti no-vax, che andranno stabilite dalle autorità nazionali.. Che cosa comporta il non aver aderito?. L'Italia ha «accolto con favore» il principio del rispetto delle autorità nazionali inserito dall'OMS nell'accordo e ritiene «che l'Accordo debba essere attuato nel pieno rispetto dei principi di proporzionalità e protezione dei diritti fondamentali, inclusa la tutela dei dati personali e delle libertà individuali. Nel rispetto di questi principi, l'Italia guarda con interesse alla prosecuzione del lavoro con gli altri Stati membri dell'OMS per definire le questioni ancora aperte che, a nostro avviso, meritano ulteriori approfondimenti».. Una posizione, quella italiana, che denota una linea di prudenza nei confronti dell'accordo, che muove i primi passi in una situazione di incertezza economica dopo il vuoto, finanziario e di leadership, lasciato dall'uscita degli Stati Uniti dall'OMS. Il trattato comunque non entrerà subito in vigore e l'astensione sembra segnalare più una linea politica improntata alla freddezza che un rifiuto di fatto. L'astensione dell'Italia, si fa sapere da fonti ministeriali, non è un voto contrario, ed è volta a mettere in luce i punti più controversi dell'accordo con lo scopo di migliorarlo.. Tra i punti ancora da negoziare ci sono i dettagli del sistema PABS (pathogen access and benefit sharing - per approfondire), un meccanismo per cui i Paesi poveri di risorse garantiscono la rapida condivisione di dati genetici e di campioni di patogeni in cambio di garanzie sulla condivisione equa di vacccini e farmaci, con quote ancora da definire.
Dopo l'annessione di questa parte, quella destinata a creare più dibattito, il trattato sarà aperto alla ratifica parlamentare da parte dei singoli Stati. Per entrare in vigore, dovrà raggiungere almeno 60 ratifiche.. Che cosa perderemmo in caso di mancata ratifica. Il piano dettaglia in 35 articoli i principi e gli strumenti per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle pandemie: l'approccio One Health (l'intima relazione tra salute di uomo, animali e ambiente) per la prima volta inserito in un trattato giuridicamente vincolante; la promozione della produzione in loco di vaccini e strumentazioni mediche; sviluppo di capacità di ricerca e di trasferimento tecnologico; possibilità di muovere personale specializzato tra vari Paesi; istituzione di una rete globale di logistica e approvvigionamento gestita dall'OMS.. Nell'elaborazione del suo Piano pandemico nazionale (ancora in bozza e in attesa di approvazione) per i prossimi cinque anni, l'Italia si basa fortemente sugli stessi principi espressi dall'OMS che hanno ispirato l'Accordo pandemico globale. Per chi si occupa di prevenzione e sorveglianza sul campo dal punto di vista "tecnico", insomma, la questione non ammette tentennamenti dettati da pura convenienza politica..
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