Il Sentiero dei Ducati: a spasso per la Lunigiana

Maggio 28, 2025 - 08:30
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Il Sentiero dei Ducati: a spasso per la Lunigiana

Il Sentiero dei Ducati è un lungo trekking ideato da due grandi conoscitori dell’Appennino Tosco Emiliano. Tocca praticamente ogni tipo di ambiente nel Nord Italia: colline e montagne, pianure e costa, per un cammino davvero vario e sorprendente.

Le origini del sentiero

Il Sentiero dei Ducati è un cammino escursionistico che rievoca gli antichi collegamenti tra le corti signorili dell’Italia centro-settentrionale, in particolare tra i territori dell’antico Ducato di Parma e Piacenza, del Ducato di Modena e Reggio e della Lunigiana storica. Il nome del cammino si ispira proprio a queste entità politiche che, tra il Medioevo e l’età moderna, governarono questi territori, tracciando vie di comunicazione tra l’Emilia, l’Appennino e la costa ligure.

Storicamente, le genti locali percorrevano questi itinerari per motivi economici, religiosi e militari: pastori e contadini li usavano per la transumanza e il commercio, viandanti e pellegrini per raggiungere i santuari e le abbazie dell’Appennino, mentre le autorità feudali li sfruttavano per spostare truppe e mantenere i contatti tra roccaforti e castelli. Il tracciato moderno riprende e valorizza questi antichi sentieri, adattandoli all’escursionismo contemporaneo, ma mantenendone intatto lo spirito originario: un cammino di crinale e di confine, che collega territori diversi per cultura, paesaggio e storia.

Le tappe principali a piedi

Il Cammino si compone di 12 tappe, per un totale di circa 200 km e un dislivello positivo di oltre 7.400 metri, con circa altrettanto di discesa: 7 tappe si trovano in territorio emiliano (da Reggio Emilia a Rigoso, in provincia di Parma) e 5 in territorio toscano e ligure (da Rigoso a Sarzana, in provincia di La Spezia).

  • Tappa 1, Reggio Emilia – Quattro Castella (20 km, 200 m D+, 5h): il cammino inizia nella pianura reggiana e si dirige verso le prime dolci colline, attraversando paesaggi agricoli ordinati e filari di vigneti. L’arrivo è a Quattro Castella, dominata dalla suggestiva Rupe di Bianello, sede di uno dei castelli matildici.
  • Tappa 2, Quattro Castella – Canossa (15 km, 500 m D+, 4h30): questa tappa, breve ma significativa, conduce fino al celebre Castello di Canossa, teatro dello storico incontro tra Enrico IV e Papa Gregorio VII.
  • Tappa 3, Canossa – Monte Staffola (16.5 km, 1110 m D+, 7h54): una delle tappe più impegnative del cammino, caratterizzata da salite costanti e dislivelli importanti. Il sentiero attraversa borghi isolati e boschi rigogliosi, regalando panorami spettacolari fino alla vetta del Monte Staffola.
  • Tappa 4, Monte Staffola – Vetto (14 km, 600 m D+, 5h): il percorso scende gradualmente verso il borgo di Vetto, seguendo crinali erbosi, boschi e radure. Vetto, affacciato sulla Val d’Enza, accoglie il camminatore con la sua atmosfera semplice e silenziosa.
  • Tappa 5, Vetto – Castagneto (13 km, 400 m D+, 4h): tappa di transizione che si snoda in ambienti rurali e boschivi, tra piccoli ruscelli e castagneti.
  • Tappa 6, Castagneto – Succiso Nuovo (12 km, 700 m D+, 4h30): si entra nel cuore dell’Appennino reggiano, dove i boschi si alternano a pascoli aperti e silenziosi. Succiso Nuovo è noto per la sua cooperativa di comunità e per l’ospitalità autentica che offre ai pellegrini.
  • Tappa 7, Succiso Nuovo – Rigoso (10 km, 500 m D+, 3h30): una tappa breve ma dal carattere montano, con sentieri che attraversano boschi di conifere, radure panoramiche e tratti più isolati. Rigoso, inoltre, è uno degli ultimi insediamenti emiliani prima del crinale appenninico.
  • Tappa 8, Rigoso – Sassalbo (15 km, 600 m D+, 5h): l’itinerario supera il crinale appenninico con un alternarsi di salite e discese, offrendo vedute ampie e paesaggi selvaggi. Sassalbo, borgo in pietra nel cuore del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, segna l’ingresso in Toscana.
  • Tappa 9, Sassalbo – Càsola in Lunigiana (14 km, 400 m D+, 4h30): la discesa verso la Lunigiana si snoda tra mulattiere storiche, piccoli santuari e antichi ponti in pietra. Càsola è un borgo medievale ben conservato, con mura, torri e suggestive viuzze in lastricato.
  • Tappa 10, Càsola in Lunigiana – Ponte Monzone (13 km, 300 m D+, 4h): il percorso prosegue in ambienti naturali vari, alternando tratti boscosi a paesaggi rurali aperti. Si costeggiano castelli e torrenti prima di arrivare a Ponte Monzone, punto strategico per l’esplorazione della zona.
  • Tappa 11, Ponte Monzone – Sarzana (18 km, 500 m D+, 5h30): tappa più lunga e impegnativa che guida il camminatore verso la costa ligure. Si attraversano borghi collinari e aree boscose, fino a giungere a Sarzana, elegante cittadina fortificata con un centro storico ricco di vita e cultura.
  • Tappa 12, Sarzana – Luni (10 km, 100 m D+, 2h30): l’ultima tappa, breve e pianeggiante, accompagna il pellegrino attraverso vigneti e uliveti fino all’antica città romana di Luni, il punto d’arrivo simbolico del cammino, affacciato sul mare e ricco di fascino archeologico.

Le tappe in mountain bike

Il Sentiero dei Ducati in MTB (SD-MTB) è la variante cicloescursionistica del cammino a piedi, pensata per chi ama affrontare l’Appennino su due ruote, in modalità bikepacking. Il percorso si sviluppa in sei tappe, mantenendosi il più possibile vicino al tracciato pedonale e attraversando territori di straordinaria bellezza tra l’Emilia-Romagna, la Toscana e la Liguria.

Le tappe presentano dislivelli significativi e tratti tecnici, adatti a ciclisti con una buona preparazione fisica e padronanza del mezzo. È consigliato l’uso di una mountain bike o e-MTB ben equipaggiata e la consultazione delle tracce GPS ufficiali per affrontare in sicurezza anche i passaggi più impegnativi.

Le tappe in MTB sono:

  • Tappa 1, Quattro Castella – Castello di Canossa (20 km, 500 m D+, 3h30): il tracciato iniziale si sviluppa su strade bianche e sterrati scorrevoli, con salite ben distribuite e panorami aperti sulle colline reggiane. L’arrivo al Castello di Canossa è anticipato da qualche tratto più sconnesso, da affrontare con attenzione ma senza difficoltà eccessive.
  • Tappa 2, Castello di Canossa – Vetto d’Enza (25 km, 800 m D+, 4h30): si entra in ambienti più montani, con carrarecce irregolari e salite che richiedono una buona gestione del passo. Il fondo alterna tratti compatti a passaggi più tecnici, soprattutto in discesa.
  • Tappa 3, Vetto d’Enza – Succiso Nuovo (30 km, 1000 m D+, 5h30): una tappa lunga e fisicamente impegnativa, che attraversa antichi sentieri e boschi d’altura. Le salite, spesso su fondo smosso, si affrontano con rapporti agili e ritmo costante; le discese, mai troppo esposte, richiedono però buona padronanza del mezzo.
  • Tappa 4, Succiso Nuovo – Fivizzano (40.8 km, 1370 m D+, 6h30): è la tappa più lunga e complessa del percorso. Il fondo è vario, con sentieri stretti, guadi e passaggi isolati dove la traccia può essere meno evidente.
  • Tappa 5, Fivizzano – Fosdinovo (35 km, 1200 m D+, 5h30): una tappa dinamica, con salite a strappi e discese tecniche che attraversano borghi storici e paesaggi lunigianesi. Il tracciato è vario e divertente, adatto a chi ama cambiare ritmo e affrontare fondi diversi, tra sterrato compatto e tratti più rocciosi.
  • Tappa 6, Fosdinovo – Luni (30 km, 600 m D+, 4h30): l’ultima tappa scende verso il mare, con pendenze dolci e tratti pedalabili immersi in un paesaggio collinare aperto. L’ingresso nel sito archeologico di Luni, tra ulivi e vestigia romane, offre una chiusura suggestiva e simbolica al viaggio.

I luoghi da non perdere

Il Sentiero dei Ducati è molto più di un itinerario escursionistico: è un viaggio immersivo nella storia e nelle tradizioni dell’Appennino tosco-emiliano e lunigianese. Lungo il cammino si incontrano castelli, borghi medievali, pievi romaniche e testimonianze archeologiche che raccontano secoli di cultura e di passaggi umani. Tra i luoghi più iconici spicca il Castello di Canossa, fortezza simbolo del potere di Matilde di Canossa e teatro dell’umiliazione dell’imperatore Enrico IV nel 1077. Poco dopo, si attraversano borghi come Vetto, Castagneto e Succiso Nuovo, autentici presìdi di montagna, ancora oggi custodi di un’identità profonda legata alla terra e alla comunità.

Salendo verso l’alto Appennino si toccano ambienti naturali intatti, con crinali panoramici, boschi vetusti e antiche mulattiere, fino a raggiungere la Toscana. Qui si entra nella Lunigiana, terra di confine disseminata di torri, pievi e castelli come quelli di Fivizzano e Fosdinovo, con i loro centri storici affacciati sulle Alpi Apuane. Il cammino si conclude a Luni, antica città romana un tempo affacciata direttamente sul mare, oggi sito archeologico tra i più importanti dell’Italia settentrionale, dove templi, anfiteatri e mosaici chiudono idealmente un itinerario che intreccia natura, spiritualità e memoria storica.

Regolamento e permessi

Il nuovo Passaporto Ducale è la credenziale del cammino, che prevede uno spazio per raccogliere i timbri o le firme delle strutture ospitanti.

Per ottenerla basta andare sul sito ufficiale del Sentiero, scaricarla e stamparla in formato A4: averla sempre con sé è fondamentale per accedere alle strutture convenzionate e per ottenere i timbri alla fine di ogni tappa.

Non c’è un vero regolamento ufficiale, se non le buone norme di comportamento necessarie su ogni cammino: in particolare, si chiede attenzione da parte di chi percorre l’itinerario in bicicletta o accompagnato dai propri cani, così da evitare incidenti sui sentieri.

Cosa mangiare lungo il sentiero

Percorrendo il Sentiero dei Ducati, che si snoda tra Lunigiana, Appennino emiliano, Toscana e scorci di Liguria, si ha la fortuna di attraversare territori ricchi di tradizioni gastronomiche antiche e genuine.

In Lunigiana si possono gustare i testaroli, una sorta di antichi antesignani della pasta, da condire con pesto o olio e formaggio, e i panigacci, cotti nei testi di terracotta e serviti con salumi o formaggi locali. Sull’Appennino Emiliano dominano i sapori forti come quelli del parmigiano reggiano, dei tortelli d’erbetta o delle tagliatelle ai funghi porcini.

In Toscana il cammino attraversa zone dove si trovano zuppe contadine come la ribollita, salumi toscani, crostini con fegatini, ma anche secondi di carne come il cinghiale in umido. Non mancano il pane cotto a legna, l’olio extravergine e i dolci rustici, come la spongata e le torte di castagne, frutto abbondante in questi boschi. Ogni tappa del cammino è anche un viaggio nei sapori, diversi ma complementari, tra mare e monti, tra Liguria, Emilia e Toscana.

La segnaletica e le fonti d’acqua

Il Sentiero dei Ducati è in gran parte segnalato con segnavia CAI bianco-rossi, accompagnati dal logo del cammino e dal codice identificativo del tracciato. In molti tratti, soprattutto nei punti più frequentati o in prossimità dei borghi, la segnaletica è chiara e ben mantenuta. Tuttavia, in alcuni settori più isolati o boschivi – in particolare nel tratto appenninico tra Succiso Nuovo e Fivizzano – la segnaletica può risultare meno evidente o interrotta. Per questo motivo è fortemente consigliato l’uso di una traccia GPS aggiornata e, dove possibile, di una mappa topografica da consultare in autonomia.

Per quanto riguarda le fonti d’acqua, lungo il percorso si trovano numerose fontane nei paesi attraversati e, in alcuni casi, anche lungo i sentieri, soprattutto nei tratti collinari e montani. Tuttavia, non tutte le fonti sono segnalate né garantiscono acqua potabile tutto l’anno. Occorre quindi partire con una buona scorta d’acqua, soprattutto in estate, e approfittare delle fontane nei centri abitati per riempire borracce e serbatoi.

Il periodo migliore per partire

Il periodo migliore per percorrere il Sentiero dei Ducati è tra la fine della primavera e l’inizio dell’autunno, in particolare nei mesi di maggio, giugno, settembre e inizio ottobre. In queste stagioni il clima è più stabile e le temperature gradevoli, ideali per affrontare le salite appenniniche senza il disagio del caldo eccessivo o del freddo. La primavera offre paesaggi rigogliosi e fioriture spettacolari, mentre l’autunno regala boschi dorati, profumi intensi e un’atmosfera raccolta, perfetta per camminare o pedalare con calma.

Durante i mesi estivi, come luglio e agosto, il cammino resta percorribile ma richiede una maggiore attenzione: le alte temperature, soprattutto nelle prime tappe collinari e nella Lunigiana, possono rendere faticose le giornate, e l’esposizione prolungata al sole richiede un’adeguata idratazione e protezione. In inverno, invece, le tappe appenniniche possono essere innevate o ghiacciate, con rischio di maltempo e scarsa accessibilità: si sconsiglia quindi di affrontare l’intero percorso nei mesi più freddi, a meno di non percorrere solo brevi tratti più bassi e sicuri.

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Redazione Redazione Eventi e News