IMU precompilata: verso la semplificazione

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Sul progetto al lavoro una task force composta da Agenzia delle Entrate, Dipartimento per le Finanze, Ragioneria di Stato, PagoPa e Sogei.
Tra le parole d’ordine dell’azione governativa può essere annoverata ‘lotta all’evasione’ e come in molti speriamo anche un accenno ad un altro termine sarebbe un segnale positivo per tutti, semplificazione’. È in questa duplice direzione che potrebbe andare il recente annuncio, da parte del Mef, di essere al lavoro per implementare la misura.
Il 5 agosto scorso la prima riunione tecnica
Stando alle prime indiscrezioni trapelate, la novità potrebbe già entrare in vigore dal 2026. Il 5 agosto 2025 si è tenuta la prima riunione tecnica alla quale hanno partecipato tutti gli attori coinvolti nella nuova iniziativa, un lavoro coordinato di più soggetti Istituzionali, al fine di realizzare, già dal prossimo anno, una Imu precompilata che potrebbe arrivare direttamente a casa del contribuente.
Senza dubbio sarà una importante semplificazione fiscale quella in arrivo per i contribuenti, che, a partire dal 2026, si potrebbero veder recapitare l’Imu precompilata, un avviso di pagamento già compilato, solo da versare, così come succede già per la Tari, la tassa sui rifiuti.
IMU precompilata: bollettino a domicilio con l’importo da versare
All’interno del bollettino che arriverà a casa sarà indicato l’importo da versare e sarà sufficiente effettuare il pagamento. I contribuenti, in questo modo, saranno alleviati dall’onere di effettuare i conteggi e dalla preoccupazione di aver commesso errori. L’importo da versare verrà in questa modalità comunicato direttamente agli interessati e non sarà più necessario andare a recuperare le aliquote dal portale del Mef o dal quello del Comune nel quale sono ubicati gli immobili. Questo produrrà un risparmio di tempo, di soldi perché spesso molti contribuenti demandavano questa attività a studi commercialisti oppure a CAF e soprattutto la sicurezza che con il nuovo bollettino i contribuenti non sbaglieranno più gli importi e non avranno ‘paura’ di vedersi recapitate cartelle dovute agli errori.
L’IMU, l’imposta su tutti gli immobili tranne quella principale
Ricordiamo che l’Imu è un’imposta che deve essere versata su tutti gli immobili con l’esclusione dell’abitazione principale, o prima casa, che però deve coincidere con la nostra ‘dimora abituale’. Questo è un passaggio molto importante che non tutti conoscono, poiché nel caso che io sia proprietario di un solo unico immobile a me intestato, ma decida per qualsiasi ragione, di lavoro, di comodità, etc…di fissare la mia residenza in un’atra abitazione, come accade per esempio in una convivenza, oppure trasferendomi fuori città per lavoro, automaticamente quella non risulterà più la mia ‘prima casa’ e andrà versata per quell’immobile l’Imu.
Vediamo nel dettaglio:
- IMU è l’acronimo di Imposta Comunale Unità immobiliari, cioè sul possesso di immobili, terreni e aree edificabili ed è dovuta al Comune in cui si trova il bene.
- Va pagata da proprietari, titolari di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi o superficie, concessionari di aree demaniali
- Le aliquote sono stabilite annualmente, con una delibera propedeutica all’approvazione del bilancio comunale, a discrezione dei singoli Comuni ma entro i limiti fissati dalla legge statale
- L’aliquota base per le seconde case è dello 0,86% (modificabile dal Comune)
- Esistono alcune categorie di immobili esenti:
- Abitazione principale (tranne categorie di lusso A/1, A/8, A/9)
- Immobili di enti pubblici
- Immobili di culto e categorie specifiche previste dalla legge
- La cifra da pagare per ogni contribuente si ricava dalla base imponibile, costituita dalla rendita catastale rivalutata del 5% che va moltiplicata per il coefficiente catastale previsto per la categoria dell’immobile.
- Si paga attraverso un modello F24, compilato nella sezione Imu e altri tributi locali, oppure attraverso la piattaforma PagoPa
Le scadenze
Le scadenze per il 2025 sono il 16 giugno 2025 per versare un acconto oppure un unico pagamento, mentre per il saldo c’è tempo fino al 16 dicembre 2025. Fino ad oggi, con la prima rata, quella di giugno, è necessario versare il 50% di quanto si è pagato l’anno prima, mentre nella seconda e ultima, quella di dicembre è necessario pagare la differenza tenendo conto delle eventuali nuove aliquote che il Comune ha disposto.
Le sanzioni
Le sanzioni per ritardato pagamento variano dal 0,1% al 5% dell’imposta dovuta, più interessi di legge. Se ci si accorge di aver dimenticato una scadenza oppure un pagamento, è possibile ridurre queste sanzioni attraverso l’esercizio del ravvedimento operoso.
Con l’Imu precompilata il contribuente, quindi, dovrebbe ricevere un avviso di pagamento direttamente dal Comune, un po’ come sta già succedendo adesso per la Tari, ossia la tassa sui rifiuti. L’unica incombenza del cittadino sarebbe quella di verificare se gli importi che sono stati calcolati sono corretti, controllando la presenza di errori nella base imponibile. A differenza di quanto avviene oggi, quando i contribuenti che versano l’Imu devono calcolare in completa autonomia l’ammontare dell’imposta e provvedere a versarla. Fino a questo momento l’Imu precompilata è stata una bella ‘promessa’ irreale, ma questa volta sembra che la semplificazione possa diventare una realtà.
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