Inwit, Galli: “Risultati solidi nel primo trimestre, investimenti continui nelle infrastrutture”

Quello appena chiuso è stato un trimestre “solido, robusto, che riflette il nostro modello di business: continui investimenti in infrastrutture che si accompagnano con ritorni di lungo termine, distribuiti nel tempo e ampiamente prevedibili. E un modello molto efficiente”. Lo ha detto Diego Galli, direttore generale di Inwit, nell’intervista di oggi a “Il Messaggero” e “Il Mattino”, nelle quali commenta i risultati finanziari conseguiti dalla società nel primo trimestre 2025 e racconta i progetti che coinvolgono le infrastrutture digitali e condivise.
In particolare, proseguono gli investimenti che si confermano in linea con quanto annunciato nel Piano industriale al 2030. “Il nostro piano prevede 1,5 miliardi di investimenti nel periodo 2025-2030, trecento milioni dei quali previsti per quest’anno e il prossimo. Stiamo già allocando risorse rilevanti sulla costruzione di infrastrutture digitali a supporto della connettività in Italia. Costruiremo circa 3.500 nuove torri. Ma è solo una delle gambe del piano. Un pezzo importante è la connettività indoor, i cosiddetti Das, Distributed antenna system. Abbiamo già connesso 650 location al chiuso con i nostri Das. Saranno sempre più centrali per ospedali, centri commerciali, stadi, musei, università, perché il 5G non riesce a penetrare sufficientemente le pareti”, ha aggiunto Galli.
I risultati del primo trimestre 2025 segnano pertanto, un solido avvio dell’anno a conferma, anche nell’attuale contesto di transizione dell’industria telco, della resilienza del modello di business di Inwit. Prosegue anche il progetto “Roma 5G” nelle metropolitane e nelle piazze di Roma, per “portare, ad integrazione delle coperture tradizionali delle nostre torri, il 5G e il wifi nelle metropolitane e in 100 piazze con anche 2.000 telecamere, 1.800 sensori IoT e small cells”. “Poche settimane fa abbiamo inaugurato con il sindaco e i quattro operatori la connessione delle prime nove stazioni giubilari. L’obiettivo è abilitare tutte e quattro le linee della metropolitana in 5G entro la metà del 2026. Ma mi permetta dire che con le nostre coperture dedicate multi-operatore per location indoor DAS abbiamo abilitato tra l’altro la connettività multi-operatore nelle quattro sedi della Luiss di Roma, nonché molti musei come il Maxi o il Museo nazionale etrusco, ma anche edifici di carattere storico e grande pregio artistico come il ‘Palazzaccio’, sede della Corte di Cassazione o la Nuvola di Fuksas all’Eur e hotel di lusso, come il Six Senses di Via del Corso. E anche Roma Termini, che è diventata la prima grande stazione italiana in 5G”, ha concluso Galli.
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