La Cina accelera sullAI con chip da 128 core
In seguito alle crescenti problematiche commerciali con gli Stati Uniti, la Cina sembra pronta a fare un passo deciso verso l’autonomia tecnologica. Il produttore cinese di semiconduttori Hygon ha annunciato un nuovo processore ad alte prestazioni, il C86-5G, capace di offrire 128 core e ben 512 thread simultanei. Si tratta di un salto notevole rispetto alle attuali CPU commerciali prodotte da Intel e AMD, che in genere sfruttano il multithreading a due vie (SMT2), contro il sistema a quattro vie (SMT4) utilizzato dal nuovo chip cinese.
Il progetto non è frutto del caso ma arriva in seguito a una fusione tra Hygon e Sugon, storico costruttore cinese di supercomputer. L’operazione ha permesso di consolidare una filiera interamente nazionale che, partendo dalla progettazione dei processori, arriva fino alla realizzazione dei sistemi di calcolo ad alte prestazioni. Un’alleanza strategica che si inserisce in un piano più ampio del governo cinese volto a ridurre la dipendenza dalle tecnologie statunitensi, soprattutto in un periodo in cui le restrizioni commerciali imposte da Washington limitano fortemente l’accesso a chip e tecnologie d’importazione.
Il nuovo processore C86-5G non è solo impressionante sul piano numerico. Oltre alla capacità di elaborare centinaia di processi in parallelo, il chip promette un incremento del 17% nelle istruzioni per ciclo rispetto al modello precedente, un segnale che non si è puntato solo ad aggiungere core, ma anche a migliorare l’efficienza dell’architettura. Supporta inoltre fino a 1 terabyte di memoria RAM e integra le più recenti tecnologie di connettività, rendendolo competitivo anche dal punto di vista delle funzionalità di sistema.
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