La peste nera nell’Europa medievale? Potrebbe averla portata l’attività vulcanica

Dicembre 5, 2025 - 18:30
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La peste nera nell’Europa medievale? Potrebbe averla portata l’attività vulcanica

Il raffreddamento climatico dovuto all’attività vulcanica, e una successiva carestia ha portato le città-stato italiane a importare spedizioni di grano dalla regione del Mar Nero che potrebbero aver contenuto il batterio della peste.

 

 

 

L’attività vulcanica potrebbe aver aggravato la diffusione della peste nera nell’Europa medievale, secondo uno studio pubblicato su Communications Earth & Environment.

Gli autori suggeriscono che il raffreddamento climatico dovuto all’attività vulcanica, e una successiva carestia, abbia portato le città-stato italiane a importare spedizioni di grano dalla regione del Mar Nero che potrebbero aver contenuto il batterio della peste, Yersinia pestis.

La peste nera si diffuse in tutta Europa tra il 1347 e il 1353 d.C. e aveva un tasso di mortalità fino al 60% in alcune regioni.

Nonostante i suoi effetti duraturi sulla regione, le ragioni del momento del suo esordio e della sua diffusione non sono ben comprese.

Martin Bauch e Ulf Büntgen hanno esaminato dati degli anelli degli alberi precedentemente pubblicati da otto regioni d’Europa, stime dei livelli di zolfo vulcanico derivati da carote di ghiaccio raccolte in Antartide e Groenlandia, e resoconti scritti dell’epoca.

Le prove combinate suggeriscono che l’attività vulcanica in una località sconosciuta dei tropici intorno al 1345 d.C. portò a un aumento dei livelli di zolfo e cenere nell’atmosfera e a condizioni umide e fredde in tutta l’Europa meridionale e nella regione mediterranea.

Prove scritte indicano che queste condizioni portarono a perdite di raccolti e carestie in gran parte della Spagna, della Francia meridionale, dell’Italia settentrionale e centrale, dell’Egitto e del Levante contemporaneamente.

Questo portò le città-stato marittime italiane — come Venezia e Genova — a negoziare un cessate il fuoco in un conflitto in corso con i Mongoli dell’Orda d’Oro e poi a importare grandi quantità di grano dai dintorni del Mar Nero intorno al 1347 d.C.

Sebbene fonti scritte veneziane riportino che questo commercio di cereali salvò i residenti dalla fame, il momento degli arrivi delle navi di grano e le epidemie di peste nelle città importate suggeriscono che possa aver portato anche pulci infettate dal batterio della peste.

Queste pulci infette potrebbero poi essere state distribuite tramite spedizioni di grano in altre parti d’Italia come Padova, aggravando la diffusione della peste nera in tutta Europa.

Gli autori concludono che i loro risultati forniscono un possibile meccanismo per descrivere l’insorgenza e la diffusione della peste nera in Europa.

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Redazione Redazione Eventi e News