ll lusso conferma la sua vocazione da mecenate: anche Bulgari e Zegna sostengono l’arte contemporanea

Maggio 29, 2025 - 19:30
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ll lusso conferma la sua vocazione da mecenate: anche Bulgari e Zegna sostengono l’arte contemporanea
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Da Venezia alle Alpi, la moda consolida oggi un ruolo che un tempo apparteneva alle grandi famiglie rinascimentali: quello del mecenate. Non solo stampe su abiti che prendono in prestito iconiche opere d’arte o passerelle allestite in musei dal respiro internazionale – qui i nomi dei fashion brand da citare sarebbero molti – ma anche un impegno sistemico, economico e culturale nel sostenere e finanziare gli appuntamenti legati all’arte.

La conferma arriva da Bulgari e Zegna, che nelle ultime ore hanno annunciato nuovi progetti di sostegno all’arte contemporanea (solo tre settimane fa era stato il turno di Gucci). La prima, diventando partner esclusivo dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia per le edizioni 2026, 2028 e 2030; la seconda, avviando una collaborazione globale con Art Basel, che rafforza un impegno radicato da generazioni.

È un mecenatismo 4.0, che si muove su scala globale e si fa portatore di valori come il concetto di comunità. “Questa collaborazione – spiega infatti la maison di casa Lvmh in una nota – rafforza il sostegno costante di Bvlgari all’arte contemporanea, consolidando il suo ruolo non solo di creatore di bellezza, ma anche di mecenate che preserva e promuove l’espressione artistica come parte viva e duratura della società”. ‘In Minor Keys’, titolo della 61esima Esposizione Internazionale d’Arte curata dalla scomparsa Koyo Kouoh, è un invito ad abbracciare nuove modalità di percezione attraverso la lente della lentezza, dell’introspezione e della sintonia con i ritmi sottili della vita, ovvero le frequenze delle tonalità minori. La mostra si terrà fino al 22 novembre 2026 ai Giardini, all’Arsenale e in varie sedi dislocate in tutta Venezia.

Una città – come sottolineato dal CEO di Bulgari, Jean-Christophe Babin – che vanta “un significato simbolico profondo per la nostra maison, quale intramontabile crocevia e punto di incontro fra culture diverse nel corso dei secoli, dove oggi il dialogo tra identità, patrimonio e modernità continua a fiorire in modi straordinari”.

Non è da meno Zegna, che affonda le sue radici nel paesaggio, nel territorio – merito dell’Oasi Zegna, un’area naturale di 100 chilometri quadrati nelle Alpi italiane – e nella lunga tradizione di commissioni artistiche avviate dal fondatore Ermenegildo Zegna nel primo Novecento, “il quale credeva che l’arte e la bellezza dovessero essere fonte d’ispirazione quotidiana”.

Con la recente partnership con Art Basel, insieme a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto, ha dato vita a ‘Visible’, un programma che sostiene pratiche artistiche socialmente impegnate attraverso un innovativo modello di borsa di studio. In qualità di partner ufficiale, il luxury brand italiano sarà presente in tutte e quattro le fiere Art Basel – Basilea, Miami Beach, Parigi e Hong Kong – creando esperienze curate capaci di stimolare il dialogo tra arte, design e imprenditorialità responsabile.

“In Zegna, consideriamo l’arte non solo come decorazione, ma come mezzo di cambiamento”, ha dichiarato Gildo Zegna, presidente e AD del gruppo. Opere di Buren, Pistoletto, Graham o Signer, nei negozi e negli spazi produttivi del brand, raccontano silenziosamente da anni questa visione. “Da oltre un secolo – ha aggiunto il manager – la nostra famiglia crede nel potere dell’arte di valorizzare i luoghi, plasmare la cultura e arricchire la vita delle persone. Questa partnership con Art Basel e Cittadellarte rappresenta un’evoluzione naturale di questo pensiero: un modo per onorare il nostro passato guardando al futuro”.

Si aggiunge infine Gucci, che a inizio mese ha annunciato il suo supporto a Triennale Milano, contribuendo all’ampliamento della collezione permanente di arte contemporanea dell’istituzione. Con l’impegno della maison – nelle recenti stagioni ha più volte sfilato proprio negli spazi del Palazzo dell’Arte – Triennale accoglie nuove opere di quattro protagonisti della scena artistica italiana: Giorgio de Chirico, Franco Mazzucchelli, Marcello Maloberti e Luisa Lambri.

“Le opere, spiega una nota della brand della doppia G – già esistenti o appositamente commissionate, sono state selezionate per creare un ponte tra la memoria dell’istituzione e il suo presente e futuro, nell’ottica di rafforzare ulteriormente l’impegno di Triennale nella valorizzazione dell’arte italiana contemporanea”.

Il legame, quello tra moda e arte, che non nasce certo oggi: basti pensare a Fondazione Prada, tra i principali attori di questo dialogo culturale, o alla Fondation Louis Vuitton, punto di riferimento internazionale per l’arte contemporanea.

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Redazione Redazione Eventi e News