Meno fondi alle Scuole materne di Gallarate, due proposte di modifica “in corsa”

Dicembre 13, 2025 - 03:18
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Meno fondi alle Scuole materne di Gallarate, due proposte di modifica “in corsa”
L'asilo Ponti di Gallarate

Il bilancio di previsione 2026-2028 del Comune di Gallarate arriva in Consiglio accompagnato da una serie di emendamenti che riportano al centro del dibattito le risorse destinate alla cultura e al sistema educativo per l’infanzia.

Il capitolo che più è dibattuto è il destino della Fondazione Scuole Materne, ente autonomo ma finanziato in larga parte dal Comune, che negli ultimi mesi ha segnalato difficoltà legate alla riduzione del contributo comunale prevista nel triennio, anche in previsione dell’impatto significativo che il rinnovo del contratto collettivo nazionale degli enti locali avrà sui conti della Fondazione Scuole Materne, che applica ai propri oltre 60 dipendenti il contratto del pubblico impiego.

La riduzione – oltre che nell’opposizione che aveva già sollevato la questione – aveva creato qualche preoccupazione anche in maggioranza, anche se si tendeva a ridimensionare il problema. La questione però è sostanziale e ineludibile e così è divenuto evidente che serviva un correttivo.

Per questo sul tema sono stati proposti due diversi emendamenti, vale a dire proposte di modifica al bilancio, che richiede di indicare anche dove si vanno a recuperare fondi.

Il primo emendamento è stato presentato nei giorni scorsi dal centrosinistra (Pd, Città è vita, Lista Silvestrini), il secondo è arrivato nella giornata di venerdì da parte del centrodestra.
Si differenziano per i diversi capitoli a cui si attingono le risorse.

La proposta del centrosinistra prevede di attingere al capitolo delle riserve (capitolo 2595, oneri finanziari diversi) per recuperare 180mila euro nel 2026, portando così il contributo complessivo a 680mila euro. «Si tratta – spiega Giovanni Pignataro – di una cifra che, pur in riduzione rispetto al passato, consentirebbe alla Fondazione di far fronte agli arretrati sugli straordinari del personale». Per gli anni successivi, il contributo scenderebbe a 575mila euro nel 2027 e a 570mila euro nel 2028.

L’emendamento unitario della maggioranza

Sullo stesso tema è intervenuta anche la maggioranza di centrodestra, che ha presentato un emendamento unitario al bilancio di previsione 2026-2028. Il documento, firmato dai gruppi Lega, Lista Civica Cassani Sindaco, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Centro Popolare,

L’emendamento propone di incrementare il contributo comunale per il 2026 da 500mila a 600mila euro, destinando risorse aggiuntive proprio per far fronte agli arretrati contrattuali. La copertura viene individuata attraverso una rimodulazione di altri capitoli di spesa corrente, togliendo risorse ai capitoli per contributi per l’assistenza sociale alle famiglie, per interventi ordinari per la città proposti dai rioni, nonché dalle riserve finanziarie (il già citato capitolo 2595).

L’emendamento al bilancio sulle Scuole Materne è l’unico presentato dalla maggioranza. Ed è abbastanza normale e insieme straordinario. Abbastanza normale perché di solito la maggioranza si esprime già con la proposta di bilancio che viene votata. Insieme straordinario perché appunto segnala l’esigenza di intervenire a posteriori.

L’emendamento per il contributo ai teatri parrocchiali

Il centorsinistra presenta invece anche un’altra proposta di modifica, che riguarda il contributo al Teatro delle Arti e al Teatro Nuovo, le due sale teatrali cittadine espressione delle parrocchie (e in particolare nel caso delle Arti voce autorevole nel mondo della cultura. La richiesta è quella di ripristinare integralmente il contributo comunale, riportandolo a 20mila euro complessivi.

A spiegare le ragioni dell’intervento è ancoraGiovanni Pignataro, capogruppo del Partito Democratico: «Nelle variazioni di fine anno c’era stato un aumento di 5mila euro, ma dopo appena venti giorni quella stessa cifra è stata nuovamente tagliata, riportando il contributo a 15mila euro. Un passaggio inspiegabile, a fronte del quale chiediamo di ripristinare la dotazione di 20mila euro». Secondo il centrosinistra, si tratta di una scelta che penalizza realtà culturali consolidate, con un ruolo riconosciuto nella vita cittadina. Anche in questo caso la proposta è di attingere al capitolo 2595.

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Redazione Redazione Eventi e News