Moda e cibo: il nuovo status symbol sulle passerelle
Nell’era dei social media e dell’estetica curata, il cibo ha assunto un ruolo centrale non solo nelle nostre cucine, ma anche nei nostri guardaroba.
Le collezioni estive ma anche quelle del prossimo autunno-inverno vedono il cibo trasformarsi in un vero e proprio status symbol, con designer che lo utilizzano come fonte di ispirazione per creare capi e accessori che celebrano la cultura gastronomica.
Dalle stampe di banane di Jacquemus al fiasco di vino di Moschino, fino agli abiti decorati con esplosioni di frutta di Marco Rambaldi, il cibo diventa protagonista sulle passerelle, riflettendo un desiderio collettivo di connessione, nostalgia e gioia.
Il cibo, una passione antica
La fascinazione della moda per il cibo ha radici profonde. Negli Anni 30, Elsa Schiaparelli collaborò con Salvador Dalí per creare l’iconico abito con stampa di aragosta, indossato anche da Wallis Simpson, segnando uno dei primi esempi di cibo come ispirazione sartoriale.
Negli Anni 50, Christian Dior incorporò motivi naturali nelle sue collezioni e chiamò anche i suoi abiti con nomi di cibo (bonbon, chantilly, châtaigne…), negli Anni 80, Jean-Paul Gaultier inserì nella sua moda elementi di ironia alimentare (memorabile il bustino a forma di cono gelato), mentre nel 2012 Dolce & Gabbana consacrarono la pasta e le melanzane come simboli di italianità couture. Il cibo, quindi, ha da sempre fornito alla moda un vocabolario visivo potente, capace di evocare sensualità, identità culturale, ironia.

Jean Paul Gaultier P/E 2007
Temi gustosi: le collezioni primavera-estate 2025
Nel 2025, la moda gioca con il cibo attraverso accessori dal gusto pop. Moschino, sotto la guida di Adrian Appiolaza, trasforma la passerella in un ufficio degli oggetti smarriti in cui le spille a forma di uovo fritto, croissant e pizza si affiancano a graffette e carte d’ufficio, in un mash-up di realtà e fantasia. L’effetto è ludico ma concettuale: un invito a non prendersi troppo sul serio, pur indossando pezzi da collezione.
Passione frutta
La frutta è il nuovo fiore. Jacquemus ne ha fatto il centro della campagna Going Bananas for Jon, un’ode alla leggerezza, alla giocosità e all’estate che tutti sognano. Marco Rambaldi, invece, usa fragole, ciliegie e pesche come simboli emotivi: i suoi pull sono tessuti con memorie familiari, evocano l’infanzia, il profumo dell’estate, le tavole imbandite delle nonne.

Marco Rambaldi P/E 2025
Convivialità: la moda apparecchiata
La relazione tra moda e cibo nella primavera-estate 2025 non si limita a stampe e accessori: evolve in un vero e proprio linguaggio esperienziale. Durante la New York Fashion Week, designer come Eckhaus Latta e Thom Browne hanno ribaltato le regole del runway, trasformando le loro presentazioni in cene-performance e momenti conviviali. Non più passerelle tradizionali, ma tavole imbandite e banchetti in cui gli ospiti sono partecipanti attivi di un racconto multisensoriale.
Dolcezze couture
A dimostrazione che il binomio moda e cibo è più vivo che mai, arriva la nuova collaborazione in edizione limitata tra Tory Burch e BonBon, celebre brand newyorkese di caramelle svedesi.

Tory Burch x Bon Bon
La stilista americana ha reinterpretato sandali e borse con tocchi zuccherini: perline effetto glassa, colori pastello ispirati a marshmallow (banana, vaniglia, fragola) e charms che richiamano liquirizie salate e pesciolini aciduli tanto amati in Svezia.
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