‘Momentum critico’ per Kering: esce dall’indice azionario Euro Stoxx 50

Giugno 5, 2025 - 05:30
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‘Momentum critico’ per Kering: esce dall’indice azionario Euro Stoxx 50
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Kering si prepara a lasciare l’Euro Stoxx 50, il principale indice che raccoglie le società con maggiore capitalizzazione dell’Eurozona. A prendere il suo posto, a partire dall’imminente 20 giugno, sarà Rheinmetall Ag, azienda tedesca ben lontana dal mondo del lusso e specializzata in armamenti.

La decisione è stata presa da Stoxx Ltd, la società che gestisce la composizione dell’indice, e riflette le nuove priorità degli investitori e le tensioni geopolitiche che stanno ridefinendo l’equilibrio economico globale, oltre al momento complesso attualmente vissuto dal numero due del lusso mondiale.

Per il gruppo luxury francese del lusso, a cui fanno capo maison come Gucci, Saint Laurent e Balenciaga, si tratta di un passaggio che arriva suggellando un momuntum critico, costellato di performance finanziarie poco brillanti: le azioni del player hanno perso circa il 28% dall’inizio dell’anno fino ad ora, toccando nel mese di aprile il suo minimo dal 2016, con una flessione del 47% anno su anno, ricorda Bloombgerg.

A pesare, anche sui competitor, il crollo della spesa dei consumatori cinesi e, più recentemente, le prospettive globali del settore farsi più cupe a causa dello spettro del nuovo regime tariffario prospettato dagli Stati Uniti di Trump.

La tedesca Rheinmetall, intanto, ha invece assistito a una crescita accelerata, in parte spinta anche dall’aumento della spesa militare in Europa, osserva l’agenzia di stampa. E le sue azioni sono triplicate dall’avvio del 2025, registrando lo scorso mese un picco del 26 per cento. Il suo valore di mercato ha ora raggiunto gli 87 miliardi di euro, cifra che ne fa una delle società con più alta capitalizzazione del Vecchio Continente. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, il titolo ha messo a segno un incremento più che stellare del 1.800 per cento.

Kering, per converso, si è appena lasciata alle spalle un 2024 definito “difficile”, con un calo a doppia cifra dei ricavi (-12% a tassi correnti e costanti a quota 17,2 miliardi di euro) in linea con le attese degli analisti e una ancora maggiore flessione sul fronte della marginalità. L’ebit, infatti, è ammontato a 2,6 miliardi, per un’incidenza sulle vendite pari al 14,9%, in calo del 46% mentre l’utile netto si è ulteriormente assottigliato con un -62% a 1,13 miliardi di euro.

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Redazione Redazione Eventi e News