Perché i compositori greco-romani hanno messo imperfezioni nella loro musica

Maggio 12, 2025 - 19:30
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Perché i compositori greco-romani hanno messo imperfezioni nella loro musica

Queste “deviazioni” vocali rappresentano la visione dell’universo dell’antichità esibendo una complessità vista anche nella comprensione degli atomi da parte dei filosofi dell’epoca.

 

 

 

Un nuovo studio rileva che gli antichi compositori greci e romani si aspettavano che i cantanti passassero melodicamente dall’intonazione perfetta a quella imperfetta durante l’accompagnamento strumentale.

Queste “deviazioni” vocali rappresentano la visione dell’universo dell’antichità esibendo una complessità vista anche nella comprensione degli atomi da parte dei filosofi dell’epoca.

Nell’antico mondo occidentale, filosofi e artisti sostenevano la simmetria e la perfezione come virtù ultime.

Tuttavia, riconobbero che la natura e l’umanità non potevano sempre conformarsi a questi paradigmi. Ecco perché l’arte greca e romana incorpora lievi deviazioni dalla perfezione, come le colonne sottilmente curve del Partenone.

La stessa dinamica può essere vista nella teoria atomica iniziale, che accettava che le particelle mostrassero una leggera non linearità.

Entrambi gli approcci sono serviti a giustificare l’imprevedibilità della struttura prevalentemente geometrica e lineare dell’universo.

I ricercatori sostengono che gli antichi compositori greci e romani adottarono un approccio simile alla scrittura musicale.

Hanno tradotto componenti acustici chiamati intervalli e toni in affermazioni matematiche, applicando questo approccio per analizzare 61 frammenti musicali di lira, auloi e vocali sopravvissuti.

In questo modo si è dimostrato che i compositori preferivano sette toni puri nella musica strumentale. Hanno cercato di mantenere intervalli tra le note che equivalgono a rapporti di numeri interi.

Per adattarsi a ciò, i compositori riconobbero che i cantanti avrebbero dovuto “sterzare” durante l’accompagnamento, intrecciando toni perfetti e imperfetti per preservare la perfezione strumentale.

“Forse la necessità di questa sterzata dallo spirito libero ha ispirato i filosofi-poeti a proporre che qualcosa di simile esistesse anche nel movimento degli atomi”.

 

 

Audio/immagine: Dr. Dan C. Baciu

 

 

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Redazione Redazione Eventi e News