Pierpaolo Piccioli è il nuovo direttore creativo di Balenciaga. A sorpresa (o forse no)

Morto un papa se ne fa un altro. Nessun defunto per fortuna, ma l’ennesimo cambiamento nel mondo della moda. Pierpaolo Piccioli è il nuovo direttore creativo di Balenciaga. Inizierà a luglio e la sua prima collezione sarà svelata il prossimo ottobre durante la Paris Fashion Week primavera estate 2026. Il valzer delle poltrone prosegue implacabile.

Così come per l’elezione del pontefice si è parlato molto di continuità, anche nel Sancta Sanctorum della moda, ai vertici di Kering, uno dei gruppi più potenti del settore, si dev’essere discusso a lungo sulla strada da far prendere a Balenciaga dopo i dieci anni sotto la guida di Demna Gvasalia (alle redini della maison fino alla prossima sfilata Couture). Che fare? Propendere per la rottura o l’armonia rispetto all’operato dello stilista georgiano che ha rivoluzionato i codici della maison, portando lo streetwear nella couture, rileggendo la tradizione con umorismo dissacrante? Con la nomina di Piccioli – il couturier, il principe delle sarte che alla fine delle sfilate di Valentino usciva a salutare il pubblico insieme all’intero team dell’atelier –  si è optato per il cambiamento.

I due stilisti parlano linguaggi molto diversi. Eppure con quest’ultima notizia sembra chiudersi un cerchio e il caos pare ricomporsi con un certo ordine. Come un gioco delle tre carte finalmente risolto, Piccioli prende il posto di Demna da Balenciaga, Demna prende il posto di Alessandro Michele da Gucci (dopo la breve parentesi di Sabato De Sarno), mentre Alessandro Michele ha preso il posto di Piccioli da Valentino. Mai fu più calzante la definizione “giro di poltrone”.

Tre tra i più influenti stilisti degli ultimi quindici anni trovano una nuova collocazione all’interno del gruppo che possiede tutti e tre i brand (nel 2023 Kering ha acquisito il 30% di Valentino). A ciascuno è dato il compito di interpretare l’heritage e l’immagine della maison che li accoglie e, possibilmente, di far crescere il fatturato.

Qualche consumatore affezionato potrebbe chiedersi “perché?”, ma la moda e i suoi leader ribadiscono ancora una volta il bisogno di cambiamento. Ogni nuovo stilista rappresenta il tentativo di accrescere l’attenzione verso il brand, stimolare la curiosità del grande pubblico verso quest’ultimo e rivitalizzarne la storia per trasportarla nella contemporaneità attraverso una visione creativa che va oltre le passerelle e coinvolge l’intera comunicazione. D’altra parte fa notizia il fatto che un marchio da sempre improntato sulla continuità come Hermès di recente abbia superato in borsa LVMH, il colosso di Arnault che conta circa 70 marchi al suo interno, tra cui Louis Vuitton, Dior e Bulgari. Ma la partita è appena cominciata. Fari puntati su un grande talento come Piccioli, autore di una poetica elegante e potente, portatore di messaggi come l’inclusività, introdotta anche nel mondo dell’Haute Couture con la sfilata primavera estate 2022 per Valentino.

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«Balenciaga è ciò che è oggi grazie a tutte le persone che hanno costruito la sua strada. In tutte le sue fasi, pur evolvendosi e cambiando costantemente, non ha mai perso di vista i valori estetici della Maison. Quello che sto ricevendo è un marchio pieno di possibilità, incredibilmente affascinante. Devo ringraziare innanzitutto Demna; ho sempre ammirato il suo talento e la sua visione. Non potrei chiedere un passaggio di testimone migliore. Questo mi dà l’opportunità di dare forma a una nuova versione della Maison, aggiungendo un altro capitolo con una nuova storia. Sono grato per la fiducia che François-Henri, Francesca e Gianfranco mi stanno dando. Eravamo sulla stessa lunghezza d’onda fin dall’inizio, e questo è il modo migliore per iniziare qualcosa di nuovo», ha detto il designer.

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