Prima coccodrillo, dopo borsa. Il macabro post di Law Roach riaccende la discussione sui pellami esotici

Giugno 14, 2025 - 15:30
 0
Prima coccodrillo, dopo borsa. Il macabro post di Law Roach riaccende la discussione sui pellami esotici

Un coccodrillo in braccio. Poi, nella slide successiva, una borsa di coccodrillo Hermès. “Before and after… EXOTIC 🐊👜”, ha scritto su Instagram Law Roach, stylist delle celebrity, alimentando una polemica virale. Il gioco di parole, che accosta direttamente l’animale vivo al prodotto finito, non è stato accolto (da tutti) con ironia. Soprattutto perché non sembra trattarsi di un contenuto di denuncia, ma di una sorta di associazione ironica, con lo stylist che appare sorridente in entrambe gli scatti. La pubblicazione ha scatenato una reazione indignata da parte del pubblico e delle associazioni animaliste. Ma c’è anche chi ride e lo riempie di like.

La mania delle celeb per la pelliccia finta

Il post arriva in un momento storico in cui la sensibilità verso i materiali di origine animale è in profonda trasformazione. Dopo la messa al bando delle pellicce da parte di molte fashion week e maison, il tema si sta ora spostando sulle cosiddette exotic skins, ovvero i pellami ottenuti da coccodrilli, serpenti, lucertole e struzzi. Ancora largamente impiegati nel settore del lusso, soprattutto per la produzione di borse.

Lo stylist delle star supera il limite

Per chi si stesse chiedendo chi è Law Roach, si tratta dell’’“image architect” dietro a look memorabili di star come Zendaya, Anya Taylor-Joy e Celine Dion, noto per la capacità di mescolare teatralità e potere visivo. Conosciuto per la sua estetica sofisticata e spesso provocatoria, Roach ha costruito la sua reputazione come uno dei professionisti più influenti della moda hollywoodiana. Ma il suo ultimo post su Instagram ha infranto un limite invisibile. Nell’immagine, pubblicata con intento ironico, lo si vede abbracciare un coccodrillo vivo per poi mostrare una mini Hermès Birkin in pelle esotica. Il commento di PETA non si è fatto attendere: “Credi sia divertente e provocatorio, ma quello che mostri è solo una totale mancanza di consapevolezza e rispetto per gli animali con cui condividiamo il pianeta”. Una critica che ha riaperto il dibattito su uno degli argomenti più spinosi del sistema moda: lo status (ancora indiscusso) delle borse in pellame esotico.

Dal profilo Instagram di @luxurylaw

Londra e Copenaghen: le fashion week che dicono no

Nonostante l’aumento di sensibilità ambientale ed etica, gli accessori in coccodrillo o serpente continuano a essere considerati emblema di lusso estremo e potere economico. Oggetti di desiderio che sfuggono alle logiche del politically correct, e che proprio per questo trovano ancora ampio spazio nel mercato del fashion di alta gamma. Nel settembre 2024, la London Fashion Week ha esteso il divieto già attivo sulle pellicce anche alle pelli esotiche. I brand che desiderano partecipare al calendario ufficiale non possono più utilizzare materiali derivati da animali selvatici. Una scelta che segue l’esempio della Copenhagen Fashion Week, che già dal 2022 ha vietato pellicce, piume e pellami esotici, ponendosi come una delle realtà più progressiste in tema di etica animale. Al contrario, le fashion week di Milano, Parigi e New York non hanno ancora preso posizioni ufficiali. Le scelte restano affidate ai singoli brand.

London Fashion Week 2022 Dojaka F22

London Fashion Week 2022, Nensi Dojaka F22.

Chi ha detto addio alle pelli esotiche (e chi no)

Se da un lato molti brand stanno ripensando il proprio approccio ai materiali animali, basti pensare a Stella McCartney, Vivienne Westwood o Balenciaga, altri restano fortemente legati alle pelli di coccodrillo, struzzo e pitone. È il caso di molte maison del lusso appartenenti ai gruppi LVMH e Kering, dove queste borse restano sinonimo di esclusività e alto margine di profitto. Una lunga lista di marchi, però, ha già preso le distanze. Tra questi: Burberry, Chanel, Gucci, Balenciaga, Karl Lagerfeld, Victoria Beckham, Nike, H&M, Mango, Selfridges, ASOS. Ma anche Tommy Hilfiger, Marc Jacobs, Hugo Boss e Vivienne Westwood, che hanno annunciato lo stop all’uso di pellami esotici nelle proprie collezioni. Anche il brand di orologi Bulova ha recentemente confermato di non acquistare più nuove pelli di rettile, dopo le pressioni ricevute da PETA e oltre 13.000 sostenitori.

Burberry autunno inverno 2025 2025.

Le critiche sul piano etico continuano

Ha tentato di cambiare il proprio impatto ambientale anche Prada, pubblicando il primo Animal Welfare Policy, definito però “deludente” da Humane Society International Europe e LAV. Nonostante l’impegno del brand nella sostenibilità, e il recente stop all’uso di angora e pelliccia di canguro, le associazioni denunciano l’assenza di un piano chiaro per l’eliminazione graduale di materiali come piume e pellami esotici. Le certificazioni su cui Prada dichiara di basarsi, infatti, sarebbero, secondo gli attivisti, lacunose e autoreferenziali. E come il marchio italiano molti altri.

Si può parlare di moda responsabile continuando a produrre accessori con materiali che derivano da pratiche controverse, se non crudeli? E ancor di più, si può scherzare su di esse, trasformando la sofferenza animale in contenuto virale? L’ironia di Law Roach, giudicata da molti come insensibile, ha messo in evidenza quanto il tema sia ancora lontano da una reale convergenza di valori tra industria e pubblico. Il dibattito è ben lontano da una conclusione univoca.

Un pochette Prada dallo Street Style.

The post Prima coccodrillo, dopo borsa. Il macabro post di Law Roach riaccende la discussione sui pellami esotici appeared first on Amica.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News