Proteste No Tav in Val di Susa, bombe carta e autostrada occupata. Meloni: “Atti vergognosi, saranno puniti con fermezza”
Tensioni alla marcia verso ‘i cantieri della devastazione’ organizzata dai No Tav in Val di Susa nell’ambito del Festival Alta Felicità a Venaus. Il corteo, composto da circa 3mila persone contro i lavori dell’Alta Velocità Torino-Lione, si è diviso in tre tronconi. All’autoporto di San Didero alcuni manifestanti con il volto coperto, oltre a battere contro le reti, hanno lanciato pietre e bombe carta con delle fionde artigianali contro le forze dell’ordine, che li hanno tenuti a distanza con gli idranti. Stesse scene a Chiomonte. Intorno alle 16, dopo aver dato alle fiamme un container all’autoporto di San Didero, alcuni No Tav hanno anche occupato l’autostrada – già chiusa in via preventiva – anche con alcune masserizie date alle fiamme. Non si registra nessun ferito.
Piantedosi: “Non è dissenso ma guerriglia urbana”
“Quanto accaduto oggi in Val di Susa, durante la manifestazione legata al cosiddetto ‘Festival dell’Alta Felicità’, è semplicemente vergognoso. Dietro la facciata di un evento ‘culturale’ si è consumata l’ennesima, inaccettabile azione di violenza organizzata ai danni dello Stato, delle sue infrastrutture e di chi le difende. E pensare che qualcuno ha avuto il coraggio di criticare il decreto Sicurezza: oggi, di fronte all’ennesimo attacco premeditato e gratuito, quelle norme si dimostrano non solo attuali, ma assolutamente necessarie. Abbiamo bisogno di strumenti chiari e rigorosi per difendere la legalità e la sicurezza dei cittadini“, ha commentato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. “Gruppi travisati, violenti, perfettamente coordinati – aggiunge – hanno sfondato recinzioni, incendiato strutture, lanciato pietre e fumogeni contro le forze dell’ordine. Non si è trattato di dissenso, ma di un vero e proprio atto di guerriglia urbana. È il volto peggiore di un estremismo ideologico che va isolato e represso con fermezza”. Piantedosi esprime “piena, incondizionata solidarietà alle donne e agli uomini delle forze dell’ordine, che anche oggi, con coraggio e grande senso del dovere, hanno contenuto una situazione che avrebbe potuto degenerare ulteriormente. A loro va non solo il nostro sostegno, ma la gratitudine dell’intero Paese”. E conclude: “Mi è stato assicurato il massimo impegno nell’identificazione di tutti i responsabili di questi atti ignobili e confido che verranno assicurati alla giustizia”.
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