Saks, cala il valore delle obbligazioni. Entro fine mese dovrà versare 100 mln $
Saks Global Enterprises entra in un momento di massima tensione finanziaria. Negli ultimi giorni il valore delle obbligazioni del gruppo è precipitato a nuovi minimi, segnalando un livello di sfiducia crescente da parte del mercato proprio mentre il retailer si avvicina alla scadenza del versamento di 100 milioni di dollari (pari a circa 85,1 milioni di euro al cambio di oggi) in interessi sulle proprie obbligazioni entro fine mese.
Secondo quanto riportato da Bloomberg, venerdì 12 dicembre una delle tranche di debito più rischiose di Saks è crollata da 30 a 12 centesimi per dollaro. Si tratta della porzione “second-out” introdotta solo a giugno per alleggerire la pressione finanziaria e far guadagnare tempo alla società per rifinanziare il suo debito. Tuttavia, invece di offrire nuovo respiro finanziario, questo crollo del valore è ora è diventato il termometro della crescente sfiducia del mercato sulla capacità del gruppo di rispettare le scadenze.
Ancora più preoccupante il segnale che arriva dal debito più senior, solitamente il più protetto nella struttura finanziaria. Giovedì 11 dicembre era scambiato a 60 centesimi per dollaro: un livello che indica come i dubbi del mercato non riguardino più soltanto le tranche più rischiose, ma l’intera capacità di Saks di assolvere ai propri obblighi. La svendita dei bond avviene in un contesto di difficoltà operative evidenti. Secondo fonti vicine al dossier, la liquidità dell’azienda sarebbe sempre più sotto pressione, mentre i rapporti con i fornitori, fondamentali per garantire continuità di assortimento e consegne, si stanno deteriorando.
A ottobre, Saks ha tagliato le previsioni per l’intero anno e ha riportato un calo delle vendite a causa della gestione problematica del flusso di inventario. Un segnale che alimenta i timori: se il prodotto non gira, diventa ancora più difficile generare margine sufficiente a sostenere la struttura di debito. Le stesse fonti riferiscono che i creditori del debito più anziano avrebbero incaricato la società di consulenza M3 Partners di lavorare a strategie per limitare le perdite potenziali.
Il gruppo – che controlla Saks Fifth Avenue e conta tra i suoi asset anche Bergdorf Goodman e Neiman Marcus – ha registrato nel secondo trimestre dell’anno un calo del fatturato del 13%, sceso a 1,6 miliardi di dollari. Un risultato che il management ha attribuito a problemi di inventario e a un contesto retail poco brillante, in particolare nel segmento luxury. Per tamponare la situazione, i vertici dell’azienda hanno dichiarato di aver valutato la vendita di una quota di minoranza di Bergdorf Goodman al fine di raccogliere nuova liquidità.
La combinazione di vendite in calo, inventario mal gestito, rapporti tesi con i fornitori e un debito che svaluta rapidamente sul mercato crea uno scenario complesso per Saks Global. Il punto critico resta la scadenza imminente degli oltre 100 milioni di dollari di interessi: un mancato pagamento potrebbe dare il via a un’escalation difficile da controllare, con ripercussioni su tutta la filiera e potenziali ristrutturazioni più drastiche.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




