Scoperta rivoluzionaria collega la mutazione ereditaria alla steatosi epatica

I ricercatori del Center for Individualized Medicine della Mayo Clinic hanno fatto una scoperta rivoluzionaria: una rara variante genetica che può causare direttamente la steatosi epatica associata alla disfunzione metabolica, precedentemente nota come steatosi epatica non alcolica
I ricercatori del Center for Individualized Medicine della Mayo Clinic hanno fatto una scoperta rivoluzionaria: una rara variante genetica che può causare direttamente la steatosi epatica associata alla disfunzione metabolica, precedentemente nota come steatosi epatica non alcolica.
È una delle malattie più comuni al mondo.
Fino ad ora, gli scienziati credevano che la malattia derivasse da una combinazione di fattori genetici e ambientali.
Questo studio, pubblicato su Hepatology, rivela che in alcuni casi, una singola variante ereditaria può essere il driver principale.
I ricercatori hanno identificato questa variante nel gene MET, che regola la riparazione del fegato e il metabolismo dei grassi.
Quando il gene non funziona correttamente, il grasso si accumula nelle cellule del fegato e innesca l’infiammazione.
Nel tempo, questo porta a fibrosi e cicatrici, che irrigidiscono il fegato. Nei casi più gravi, la malattia progredisce verso la cirrosi, con conseguente danno epatico irreversibile o cancro al fegato.
“Questa scoperta apre una finestra su come rare varianti genetiche ereditarie possano guidare malattie comuni”.
Filippo Pinto e Vairo
La malattia steatosica epatica associata a disfunzione metabolica colpisce circa un terzo degli adulti in tutto il mondo.
Si prevede che la sua forma avanzata, la steatoepatite associata a disfunzione metabolica, diventerà la principale causa di cirrosi e la ragione per i trapianti di fegato nei prossimi anni.
“Questa scoperta apre una finestra su come le rare varianti genetiche ereditarie possono guidare malattie comuni”, afferma Filippo Pinto e Vairo, autore principale e direttore medico del Programma per le malattie rare e non diagnosticate presso il Centro per la medicina individualizzata della Mayo Clinic.
“Fornisce nuove intuizioni sulla patogenesi di questa malattia e potenziali bersagli terapeutici per la ricerca futura”.
Un errore nascosto nel codice genetico
La scoperta è emersa dai dati genomici di una donna e di suo padre con steatoepatite associata a disfunzione metabolica. Non avevano una storia di diabete o colesterolo alto, due fattori di rischio comuni per l’accumulo di grasso nel fegato.
Senza una spiegazione chiara, i ricercatori hanno esaminato il DNA di oltre 20.000 geni per trovare risposte. Hanno trovato un piccolo ma potenzialmente significativo errore nel gene MET.
In collaborazione con il Medical College of Wisconsin’s John & Linda Mellowes Center for Genomic Sciences and Precision Medicine, guidato da Raul Urrutia, gli scienziati hanno determinato che la mutazione ha interrotto un processo biologico critico.
I geni sono costituiti da lettere chimiche che forniscono istruzioni per le funzioni del corpo. In questo caso, una singola lettera scambiata – tra migliaia – ha confuso il messaggio, impedendo al fegato di elaborare correttamente il grasso. Questa rara variante, presente nella famiglia, non è stata segnalata nella letteratura esistente o nelle banche dati pubbliche.
“Questo studio dimostra che le malattie rare non sono rare, ma spesso nascoste nel grande bacino di malattie complesse, sottolineando l’immenso potere della medicina individualizzata nell’identificarle e consentendo la progettazione di diagnostica avanzata e terapie mirate”, afferma il dottor Urrutia.
Tracciare l’impatto delle varianti genetiche
Per esplorare l’impatto più ampio della variante, i ricercatori si sono rivolti allo studio Tapestry della Mayo Clinic, uno sforzo di sequenziamento dell’esoma su larga scala volto a scoprire i driver genomici della malattia. Lo studio Tapestry ha analizzato il DNA germinale di oltre 100.000 partecipanti negli Stati Uniti, creando un archivio completo di dati genomici che supporta la ricerca su condizioni di salute note ed emergenti.
Tra i quasi 4.000 partecipanti adulti a Tapestry con malattia steatosica epatica associata a disfunzione metabolica, circa l’1% portava varianti rare e potenzialmente causative nello stesso gene MET. Di questi, quasi il 18% aveva varianti nella stessa regione critica della donna iniziale e di suo padre, supportando ulteriormente il suo ruolo nella malattia epatica.
“Questa scoperta evidenzia il profondo valore dello studio delle malattie familiari e il merito dei set di dati genomici su larga scala, che possono rivelare rare variazioni genetiche con implicazioni più ampie per la salute della popolazione”.
Konstantinos Lazaridis
“Questa scoperta potrebbe potenzialmente influenzare centinaia di migliaia, se non milioni, di persone in tutto il mondo con o a rischio di malattia steatosica epatica associata a disfunzione metabolica”, afferma Konstantinos Lazaridis, autore principale e direttore esecutivo di Carlson and Nelson Endowed per il Center for Individualized Medicine.
Il Dr. Lazaridis ha sottolineato l’importanza di questa scoperta in relazione ai contributi di grande impatto dello studio Tapestry.
“Una volta scoperta una variante patogena, interrogare il nostro repository di dati Tapestry ci sta dando una lente più chiara sugli strati nascosti della malattia, e questa scoperta è una delle prime a dimostrare il suo significato scientifico”, afferma il dottor Lazaridis.
“Questa scoperta evidenzia il profondo valore dello studio delle malattie familiari e il merito dei set di dati genomici su larga scala, che possono rivelare rare variazioni genetiche con implicazioni più ampie per la salute della popolazione”.
Far progredire la genomica per trasformare l’assistenza
Questa scoperta riflette anche l’importanza di integrare la genomica nell’assistenza clinica presso la Mayo Clinic, dove i team utilizzano tecnologie avanzate per aiutare a risolvere complessi misteri medici.
Dal suo lancio nel 2019, il Programma per le malattie rare e non diagnosticate ha aiutato più di 3.200 pazienti con condizioni complesse e gravi ad accedere a test genomici completi.
Collabora con quasi 300 medici di 14 divisioni in tutta l’azienda per offrire diagnostica di precisione ai pazienti con condizioni rare, comprese le malattie epatiche rare.
Studi futuri esploreranno come questa scoperta genomica nella malattia steatosica epatica associata a disfunzione metabolica possa informare trattamenti mirati e migliorare la gestione della malattia.
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