Sebastian Suhl sale nel ruolo di CEO del britannico End Clothing

Cambio ai vertici per End Clothing: Sebastian Suhl assumerà il ruolo di CEO nel corso dell’estate, dopo essere entrato nel board dell’azienda nel settembre 2024 con l’obiettivo di rafforzare le strategie di retail, marketing e merchandising. Suhl vanta una carriera venticinquennale nel settore del lusso, con incarichi di rilievo in gruppi come Prada, Givenchy, Trussardi, Marc Jacobs e Valentino. A luglio dello scorso anno aveva inoltre assunto la carica di AD di Mosaiq Group (non è specificato se manterrà il doppio incarico).

L’annuncio, secondo quanto riportato da Drapers, arriva in un momento di transizione e difficoltà per il retailer britannico di luxury streetwear, che ha recentemente visto l’uscita del CEO Parker Gundersen, in carica da quasi tre anni. In attesa dell’ingresso ufficiale di Suhl, la guida operativa sarà affidata ad interim alla CFO Karen Dracou.

“Siamo entusiasti di affidare a Sebastian Suhl la guida di questa nuova fase – ha dichiarato il presidente Martin Brok –. La sua visione strategica e la profonda conoscenza del settore saranno determinanti per lo sviluppo futuro del brand”.

Fondato a Newcastle nel 2005 da Christiaan Ashworth e John Douglas Parker, End celebra quest’anno il suo ventesimo anniversario. All’inizio del 2023 il retailer ha inaugurato a Milano il primo store fuori dal Regno Unito. Sempre secondo quanto si legge sulla testata britannica, l’azienda ha chiuso l’esercizio al 31 marzo 2024 con un ebitda di 16 milioni di sterline (circa 18,72 milioni di euro al cambio attuale), ma anche con una perdita operativa di 43,6 milioni. I ricavi relativi all’anno fiscale chiuso il 31 marzo 2023 erano invece saliti a 221,1 milioni di sterline (pari a 264 milioni di euro), rispetto ai 219 milioni dell’anno precedente.

End Clothing è inoltre passata di mano nell’ottobre 2024. La società di private equity americana Apollo Management ha acquisito il controllo della catena di streetwear e sportswear di alta gamma, rilevandola dal fondo Carlyle Group, che l’aveva acquistata tre anni prima e che ora è uscito completamente dall’attività. L’operazione, che ha valutato l’azienda 750 milioni di sterline, è stata accompagnata da un accordo di ricapitalizzazione, secondo indiscrezioni, tra creditori e azionisti. A seguito dell’acquisizione, i co-fondatori Christiaan Ashworth e John Parker, fino ad allora membri del consiglio di amministrazione, hanno lasciato definitivamente l’azienda.

L’ex CEO Parker Gundersen aveva commentato l’ingresso di Apollo affermando che l’investimento avrebbe permesso di ridurre il debito e di “rafforzare ulteriormente bilancio e flussi di cassa futuri, mentre puntiamo a raggiungere la nostra prossima fase di evoluzione come marchio”.