Serie Tv su Meredith Kercher, Amanda Knox: “Interrogatorio di 53 ore peggiore esperienza della mia vita”

Agosto 23, 2025 - 04:00
 0
Serie Tv su Meredith Kercher, Amanda Knox: “Interrogatorio di 53 ore peggiore esperienza della mia vita”

Amanda Knox, la studentessa americana che trascorse quasi quattro anni in una prigione italiana dopo essere stata erroneamente condannata per l’omicidio della sua compagna di stanza nel 2007, Meredith Kercher, presenta la miniserie ispirata alla sua storia dal titolo ‘The Twisted Tale of Amanda Knox’, da martedì scorso disponibile su Disney+.

Ho una storia da raccontare perché ho una missione, quella di aiutare le persone a comprendere cosa succede veramente quando la giustizia va a rotoli. Lo scopo di questa storia non è, ‘Ecco la brutta cosa che è successa ad Amanda’. L’obiettivo della storia è il ritorno di Amanda in Italia e, far comprendere il motivo di quella scelta, dobbiamo tornare indietro e rivisitare tutto ciò che ha portato a quel momento” spiega Amanda Knox presentando la serie Tv.

Produttrice della miniserie è Monica Lewinsky, salita alle cronache negli anni ’90 a seguito della sua relazione con l’allora presidente Bill Clinton, che portò all’impeachment nel 1998. Amanda Knox ricorda anche il momento dell’arresto. “Sono stata interrogata per 53 ore in cinque giorni”, ha dichiarato Knox, sostenitrice della riforma della giustizia penale. Nella serie Tv voleva che emergesse bene proprio la scena dell‘interrogatorio che definisce “la peggiore esperienza della mia vita e un momento davvero decisivo per l’intero caso”.

Knox aggiunge di essere stata costretta a firmare una confessione che non capiva a causa della barriera linguistica. Non parlava fluentemente l’italiano e all’epoca non era accompagnata da un avvocato. In quel documento, Knox accusa ingiustamente il proprietario di un bar locale di omicidio, Patrick Lubumba, e per questo motivo è ancora condannata per diffamazione. Gli avvocati di Knox hanno recentemente presentato ricorso contro questa decisione.

L’ex studentessa americana ritiene che gli interrogatori dovrebbero essere più trasparenti “perché ciò che accade a porte chiuse si traduce ancora oggi in confessioni estorte da persone innocenti. Volevo davvero far luce su questo”.

Knox spera che gli spettatori siano toccati dalla versione condensata e riconoscano la verità emotiva e psicologica di quello scenario: “Avevo appena terminato la laurea specialistica alla fine del 2006. E il 2007 è stato un anno molto impegnativo per me. Credevo che la laurea specialistica avrebbe portato a un nuovo inizio e desideravo avere una nuova identità e trovare un lavoro come una persona normale” – ha spiegato – “E la consapevolezza che ciò non sarebbe accaduto è stato un momento piuttosto devastante”.

Knox spiega il messaggio che la miniserie vuole dare: “Volevamo che il pubblico uscisse dalla storia pensando: ‘Mi posso identificare con ogni singola persona coinvolta in questa tempesta perfetta’. Per me, questo era davvero importante perché non volevo arrecare il male che mi era stato fatto in passato”. Nella miniserie emerge una ragazza che aveva difficoltà ad adattarsi alla cosiddetta ‘vita reale’ dopo essere stata assolta ed essere tornata a casa negli Stati Uniti. “Non riuscivo a interagire come una persona normale con gli altri”, ha detto Knox. “Sono tornata a scuola e c’erano studenti che mi scattavano foto in classe e le pubblicavano sui social media con commenti davvero scortesi”, ha aggiunto. “Ci sono miei amici scagionati che sono riusciti ad andare avanti con la loro vita e a stare con persone che non conoscono la peggiore esperienza della loro vita. È una benedizione e una maledizione al tempo stesso”, ha concluso. 

Questo articolo Serie Tv su Meredith Kercher, Amanda Knox: “Interrogatorio di 53 ore peggiore esperienza della mia vita” proviene da LaPresse

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News