Showroomprivé in affanno: ricavi giù del 16,5% nel Q1 2025

Maggio 6, 2025 - 16:00
 0
Showroomprivé in affanno: ricavi giù del 16,5% nel Q1 2025
https://www.pambianconews.com/wp-content/uploads/2025/05/Screenshot-2025-05-06-alle-10.26.51.png

Il player francese dell’e-commerce Showroomprivé ha dato il via al 2025 con il piede sbagliato, registrando un significativo calo del fatturato nel primo trimestre dell’anno fiscale. I ricavi si sono attestati a 127,5 milioni di euro, in netto calo rispetto ai 152,6 milioni dello stesso periodo del 2024, segnando un -16,5 per cento. La sola Francia, mercato principale del gruppo, ha contribuito con 99,2 milioni di euro.

A pesare sulle performance dell’azienda, secondo una nota ufficiale diffusa mercoledì, sono state la debolezza della domanda dei consumatori e l’instabilità del contesto economico, che continua a minare il settore delle vendite flash, specialità del marchio.

Il numero di acquirenti attivi è sceso del 12%, fermandosi a circa 210 mila, mentre gli ordini totali hanno subito una contrazione del 23,3%, arrivando a 2,3 milioni. Unico dato positivo: il carrello medio ha registrato un aumento dell’11,7%, attenuando in parte l’impatto del calo generale.

Il CEO David Dayan ha parlato apertamente di un “contesto economico particolarmente volatile e incerto”, evidenziando il doppio colpo subito dal gruppo: da un lato la riduzione dell’offerta di prodotti, dall’altro una domanda in costante affanno. Le vendite flash, cuore del modello di business di Showroomprivé, sono state frenate anche dal trasferimento della logistica in un nuovo hub nell’area parigina, nonché da una disponibilità limitata nel segmento moda.

Il gruppo, che opera con tre piattaforme – Showroomprivé.com, Beauté Privée dedicata alla cosmesi, e The Bradery, specializzata nella moda – non ha intravisto segnali di ripresa nemmeno nei primi giorni del secondo trimestre. “La visibilità per il resto dell’anno resta limitata”, ha dichiarato la società.

Le difficoltà del 2025 si aggiungono a un 2024 già problematico, chiuso con una perdita netta di quasi 40 milioni di euro, in netto contrasto con l’utile di 500 mila euro registrato nel 2023. Nonostante ciò, Dayan ha assicurato che il gruppo è al lavoro per “rinnovare ulteriormente l’offerta, mantenendo la nostra vocazione ai prezzi competitivi”.

La flessione dei ricavi e il forte calo degli ordini segnalano difficoltà strutturali, sia lato domanda che lato offerta, che potrebbero prolungarsi nel medio termine. L’erosione della base di acquirenti attivi e la pressione sulla redditività pongono interrogativi sulla sostenibilità del modello basato su vendite lampo e prezzi scontati, soprattutto in un contesto in cui l’inflazione e la cautela dei consumatori incidono negativamente sugli acquisti non essenziali.

Tuttavia, alcuni segnali lasciano spazio a un cauto ottimismo. L’aumento del carrello medio suggerisce che, pur acquistando meno, i clienti restano disposti a spendere di più per prodotti percepiti come convenienti. Inoltre, il completamento del nuovo centro logistico potrebbe nel tempo tradursi in maggiore efficienza operativa. Il vero nodo resta però l’attrattività dell’offerta: il rilancio passerà inevitabilmente dalla capacità del gruppo di rinnovare il proprio catalogo senza snaturare il proprio posizionamento low-cost.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News