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Tumore colon- retto: dostarlimab garantisce una sopravvivenza libera da recidiva a due anni all’85%
Il farmaco antitumorale immunoterapico ha aiutato i pazienti a riprendersi senza chemio o intervento chirurgico.
Ascolta la notizia in pillole qui:
Un nuovo studio clinico di fase II eseguito presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Centre degli Stati Uniti ha mostrato risultati sorprendenti grazie alla immunoterapia con dostarlimab, farmaco sviluppato da GSK.
Lo studio ha arruolato 117 pazienti con tumori che presentavano una mutazione specifica: 49 con tumori del retto e 54 con altri tumori solidi come esofageo, dello stomaco, colon e prostata, tra gli altri.
Quasi l’80% di tutti i partecipanti allo studio – e di tutti i pazienti con cancro del retto – ha mostrato ottimi risultati con il farmaco immunoterapico, dostarlimab, e non ha dovuto sottoporsi a chirurgia, chemioterapia o radiazioni.
L’intervento chirurgico nei pazienti con tumore al colon retto può portare a conseguenze che alterano la vita come l’incontinenza, la necessità di una sacca per colostomia (una sacca per il passaggio delle feci da un’apertura alternativa) e l’infertilità.
Tutti i 49 pazienti sono risultati liberi dal cancro dopo il trattamento. Nessuno dei pazienti ha avuto bisogno di sottoporsi a un intervento chirurgico. La sopravvivenza libera da recidiva a due anni per questo gruppo è stata ancora più alta al 96%.
Tra il totale dei partecipanti allo studio di entrambi i gruppi, il cancro si è ripresentato solo su cinque.
La terapia si applica ai tumori carenti di “riparazione del mismatch”.
La riparazione del mismatch è un processo che aiuta le cellule a tenere sotto controllo gli errori commessi durante la copia dei dati genetici da una all’altra.
Un deficit di riparazione del mismatch porta a errori non riparati, a un numero più elevato di mutazioni genetiche e a tumori.
Fino al 10% dei tumori del retto e dei tumori solidi può essere carente di riparazione del mismatch.
Dostarlimab agisce sulla proteina PD-1 – o Programmed Cell Death-1 – per bloccarne il funzionamento. Questa proteina, se espressa sulle cellule tumorali, comunica ai linfociti T del sistema immunitario di non attaccarle.
Inibendone il funzionamento, il farmaco “toglie il freno” al sistema immunitario stesso, che può così colpire selettivamente le cellule cancerogene.
Il trattamento con dostarlimab assicura perciò danni minimi alle cellule diverse da quelle tumorali offre la possibilità di terapie personalizzate,
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