Tunisia, il ministro della Salute invoca la cooperazione “responsabile” contro la fuga di cervelli
Il ministro della Salute tunisino, Mustafa Ferjani, ha lanciato un appello a favore di una “cooperazione responsabile” con i Paesi partner per contenere il fenomeno della cosiddetta “fuga di cervelli”, ovvero la migrazione all’estero di laureati, in particolare medici e personale sanitario, in cerca di migliori opportunità. Nel corso di una dichiarazione riportata dai media locali, Ferjani ha definito l’emorragia di competenze una “minaccia sistemica” per la Tunisia e per numerosi altri Paesi africani, che perdono ogni anno migliaia di risorse formate a livello nazionale. “La nostra prossimità geografica e i legami storici con l’Europa, in particolare con la Francia, rendono i paesi del Maghreb un bacino privilegiato per il reclutamento di giovani professionisti altamente qualificati”, ha spiegato il ministro.
Ferjani ha inoltre evidenziato che alcuni Stati sviluppati hanno elaborato politiche attive per attrarre talenti, beneficiando in maniera sproporzionata della formazione accademica e dell’esperienza clinica maturata nei Paesi d’origine, senza alcun investimento iniziale. In parallelo, l’espansione della globalizzazione e la pressione competitiva a livello globale spingono molte aziende a dotarsi di sistemi sempre più sofisticati per individuare, attrarre e integrare queste professionalità. Secondo il titolare della Sanità tunisina, la perdita di capitale umano rappresenta un freno significativo per i piani di sviluppo nazionali, generando una spirale negativa che riduce le capacità operative del sistema sanitario, allunga i tempi di attesa per i pazienti e scoraggia nuovi investimenti. “Per questo – ha ribadito Ferjani – è necessario promuovere una cooperazione bilaterale ed equilibrata, fondata sulla responsabilità condivisa e sulla valorizzazione dei partenariati”.
Il tema della fuga dei cervelli è stato al centro anche di recenti incontri multilaterali a Ginevra, dove Ferjani ha rappresentato la Tunisia alla 78ma Assemblea generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il ministro ha rilanciato in quell’occasione due proposte strategiche: la creazione di una piattaforma digitale araba per l’assistenza medica e ospedaliera e la costituzione di una rete araba per l’intelligenza artificiale in ambito sanitario, iniziative che puntano a migliorare il coordinamento regionale e offrire nuove opportunità ai professionisti della salute all’interno dei rispettivi Paesi.
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