«8xmille snaturato dalle modifiche unilaterali dello Stato»



Si riaccende il dibattito sull’8xmille. Dopo le parole del cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei («siamo delusi per la scelta del Governo di modificare in modo unilaterale le finalità e le modalità di attribuzione dei fondi di pertinenza dello Stato»), anche l’Arcivescovo di Milano, in sede di presentazione del Bilancio di Missione dell’Arcidiocesi 2023-2024 (leggi qui), ha parlato del «fatto che lo Stato si sia inserito nella serie di possibili destinatari della raccolta» come di una «decisione un poco singolare, anche non del tutto giusta, perché queste risorse dovrebbero essere destinate ad attività diverse da quelle proprie dello Stato».
«L’8xmille è stato istituito dalla legge 222 del 1985, un provvedimento scritto da una commissione formata da rappresentanti della Santa Sede e dello Stato. La delegazione vaticana era guidata da monsignor Attilio Nicora, all’epoca Vescovo ausiliare di Milano», ricorda don Michele Maria Porcelluzzi, avvocato generale della Diocesi.
In questi anni sono intervenute modifiche sostanziali?
Negli ultimi 12 anni questa legge scritta “a quattro mani” è stata modificata più volte unilateralmente da parte dell’Italia. Infatti, fin dalla sua istituzione, è possibile destinare l’8xmille anche allo Stato, originariamente per sole quattro precise finalità aventi carattere umanitario o straordinario. Ma dal 2013 queste finalità sono aumentate: durante il governo Letta fu aggiunta la possibilità di finanziare anche l’adeguamento antisismico delle scuole, recentemente il governo Meloni ha inserito anche la prevenzione e il recupero dalle dipendenze. Inoltre, a partire dal 2019, il governo Conte II ha offerto la possibilità ai contribuenti che firmano a favore dello Stato di scegliere la finalità specifica a cui destinare il proprio gettito e, nelle ultime settimane, è stata lanciata un’intensa attività pubblicitaria a supporto della scelta statale. Tutto questo distorce non solo la concorrenza, ma anche la natura stessa dell’8xmille, strumento nato per sostenere le diverse confessioni religiose e non attività che dovrebbero essere finanziate dalle autorità civili con la fiscalità generale.
Come sono i rapporti tra la Chiesa italiana e il Governo?
Tra la Chiesa italiana e la Comunità politica a tutti i livelli (comunale, regionale, nazionale) vi è sempre una “sana collaborazione”: si cerca sempre di lavorare insieme per il bene comune, nel rispetto dei ruoli di ciascuno. Anche con l’attuale Governo vi è un’ampia collaborazione: si pensi al concorso per gli insegnanti di religione, alle iniziative a supporto degli oratori (specie nelle periferie), ad attività a favore delle persone con disabilità… Recentemente, dalla Conferenza episcopale italiana e dal Ministero dell’Interno, è stato istituito anche un tavolo di lavoro sul delicato tema dei migranti.
Il meccanismo-base ideato da monsignor Nicora – divenuto Cardinale nel 2003 e scomparso nel 2017 – è ancora adeguato ai tempi che stiamo vivendo?
L’8xmille è stato ideato per finanziare le esigenze di culto e pastorale della popolazione italiana; il sostentamento dei sacerdoti; interventi caritativi in Italia e nei Paesi in via di sviluppo. Si è dimostrato capace di farlo in modo innovativo e ancora efficiente. Innovativo perché, a differenza del passato, il finanziamento non si basa sul numero dei sacerdoti né, come avviene all’estero, sul numero dei partecipanti alle celebrazioni in certe date dell’anno (così in Belgio) o sulla libera scelta di pagare una tassa aggiuntiva a favore di una confessione religiosa (come in Germania). Efficiente perché garantisce uniformità al sostentamento economico del clero – che non dipende dalla ricchezza della singola parrocchia o dal reddito dei suoi parrocchiani – e permette alla Chiesa di fare del bene anche in ambiti spesso trascurati dal settore pubblico. Inoltre, il sistema di rendicontazione viene continuamente aggiornato per stare al passo con i tempi: l’utilizzo dei fondi dell’8xmille è da molti anni anche dettagliatamente illustrato al sito www.8xmille.it/.
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