Addio a Brigitte Bardot, icona della libertà femminile
Roma, 28 dic. (askanews) – E’ morta Brigitte Bardot. L’attrice aveva 91 anni. Considerata il più grande sex symbol del cinema francese, attrice e cantante, superstar di fama mondiale, fenomeno di costume e attivista per la causa animalista, Brigitte Bardot si è spenta nella sua casa della Madrague, sulla spiaggia di Saint-Tropez. La Madrague da cui prende spunto un omonimo brano cantato proprio dall’attrice.
Con lei scompare una delle ultime testimoni di un’età dell’oro: quella degli anni Sessanta, nei quali Brigitte Bardot si lanciò anima e corpo. Ha indubbiamente rappresentato – sottolinea la stampa francese – l’ultima di quel gruppo di personalità nuove e libere nelle quali la Francia ha amato riconoscersi a cavallo degli anni Sessanta.
È stata protagonista di 56 film, prima di mettere fine alla sua carriera nel 1973 e consacrarsi alla causa animalista. Nata a Parigi il 28 settembre 1934, era cresciuta in una famiglia borghese, con un papà industriale proprietario delle fabbriche Bardot e una madre con una passione per la danza e il cinema, che passione che riversò sulla figlia. Lo scorso luglio, Brigitte Bardot era stata colpita da malore e secondo indiscrezioni da allora era tenuta in vita grazie all’assistenza respiratoria.
Attrice, cantante, musa, icona di stile e militante instancabile per i diritti degli animali, Bardot è stata molto più di una star: è stata un’idea di libertà, spesso scandalosa, sempre radicale.
Nata a Parigi il 28 settembre 1934, Brigitte Anne-Marie Bardot cresce in una famiglia borghese e studia danza classica. La bellezza precoce la porta presto alla moda e poi al cinema, dove debutta nei primi anni Cinquanta. Il mondo cambia nel 1956, quando interpreta E Dio creò la donna, diretto da Roger Vadim: il film fa scandalo, rompe tabù e trasforma Bardot in un simbolo planetario di sensualità naturale, istintiva, non addomesticata.
Negli anni successivi gira circa cinquanta film, lavorando con alcuni dei più importanti registi europei. È protagonista di un cinema che mescola erotismo, fragilità e ribellione, diventando il volto di una femminilità nuova, libera dalle convenzioni morali del dopoguerra. Parallelamente incide canzoni di grande successo e detta mode che attraversano decenni: dai capelli cotonati al bikini, fino a uno stile che ancora oggi viene citato e imitato. Nel 1973, all’apice della fama e a soli 39 anni, Brigitte Bardot decide di ritirarsi dalle scene. Una scelta netta, controcorrente, che spiazza l’industria cinematografica. Si rifugia a Saint-Tropez, lontana dai riflettori, e dedica la sua vita a una causa che diventerà totalizzante: la difesa degli animali. Nel 1986 fonda la Fondation Brigitte Bardot, impegnata nella lotta contro i maltrattamenti, la caccia e ogni forma di sfruttamento animale.
Gli ultimi decenni della sua vita sono segnati da questo impegno, ma anche da polemiche e controversie legate a dichiarazioni pubbliche su temi sociali e politici che le sono costate critiche e condanne giudiziarie. Bardot non ha mai cercato di addolcire le proprie posizioni: fino alla fine è rimasta una figura divisiva, fedele a se stessa, incapace di compromessi.
Sposata quattro volte, madre di un figlio, dal 1992 era legata a Bernard d’Ormale. Negli ultimi anni aveva vissuto lontano dalla vita pubblica, con una salute sempre più fragile.
Con la sua morte si chiude una stagione irripetibile del cinema e della cultura europea. Brigitte Bardot resta un’icona assoluta: amata, discussa, imitata, ma mai dimenticata. Un volto e una voce che hanno raccontato, prima di molti altri, cosa significasse essere liberi.
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