“Autonomi e aperti al mondo”, Cipro pronto a guidare il Consiglio dell’UE
Bruxelles – Da Copenaghen a Nicosia. Dal Mare del Nord all’estremo sudorientale dell’Unione europea, incastonato nel Mediterraneo. Volge al termine la presidenza danese del Consiglio dell’UE: per i prossimi sei mesi, a partire dal primo gennaio, toccherà a Cipro impostare l’agenda e presiedere le riunioni ministeriali e delle diplomazie dei Paesi membri. Il presidente Nikos Christodoulides ha presentato ieri (21 dicembre) il programma di lavoro, sintetizzato dal motto “Un’Unione autonoma. Aperta al mondo“.
A quattordici anni dal suo primo mandato del 2012, Cipro eredita un testimone pesante. Il 2025 è stata un annus horribilis per l’Unione: dalla guerra dei dazi con gli Stati Uniti, allo scollamento con l’opinione pubblica sul conflitto a Gaza, fino alla dipendenza sempre più pericolosa dalla Cina e alle più recenti esitazioni sul supporto all’Ucraina, l’UE si è scoperta debole e in balia di un mondo sempre più aggressivo.
“Oggi il cuore dell’Europa batte più forte a Cipro”, ha esordito il presidente, sottolineando che si tratta dell’unico Stato membro ancora parzialmente sotto occupazione. Christodoulides – che a Nicosia guida una coalizione di governo centrista ed è legato politicamente al Partito popolare europeo – si manterrà sui binari posati dalla Commissione europea negli ultimi mesi, e già percorsi dalla presidenza polacca e da quella danese nel corso del 2025: il focus sarà infatti soprattutto su sicurezza e competitività.
Sicurezza, competitività, bilancio: l’autonomia secondo Cipro
Nel proprio programma Cipro ha individuato cinque punti cardine per rafforzare l’Unione “dall’interno”, che ruotano tutti intorno al concetto di autonomia. Autonomia attraverso la sicurezza e la difesa, attraverso la competitività, attraverso l’apertura commerciale, attraverso la difesa dei valori democratici, attraverso un bilancio comunitario ambizioso.
“Nei prossimi sei mesi, il sostegno all’Ucraina rimarrà una priorità fondamentale della presidenza cipriota”, ha garantito Christodoulides. In questo senso, Nicosia è chiamata a finalizzare l’esito del vertice dei leader di pochi giorni fa, che ha deciso che l’Unione procederà a cooperazione rafforzata – senza Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca – per indebitarsi sui mercati e garantire un prestito di 90 miliardi a Kiev per i prossimi due anni.

Ma, il linea con le altre capitali dell’Europa meridionale, per Cipro la sicurezza non si declina solo con il rafforzamento della difesa, ma “si tratta di un concetto ampio, complesso e articolato”. In altre parola, la “gestione efficace” della migrazione è “una priorità fondamentale” dell’isola incastonata sulla rotta del Mediterraneo orientale. Focus sulla piena attuazione del Patto per la migrazione e l’asilo, e sul primo ciclo di solidarietà, che prevede che proprio Cipro – insieme a Italia, Spagna e Grecia – possa beneficiare di ricollocamenti di persone migranti o assistenza finanziaria dagli altri Paesi membri.
Un’altra priorità è figlia della posizione geografica di Cipro: l’attuazione del Patto per il Mediterraneo, la promozione dei suoi progetti chiave, che Christodoulides presenterà al vertice informale che ospiterà sull’isola ad aprile, alla presenza dei dieci capi di stato dei Paesi del vicinato meridionale. In più, “l’approfondimento delle nostre relazioni con organizzazioni regionali quali il Consiglio di cooperazione del Golfo e la Lega araba costituiscono una priorità strategica per la presidenza cipriota”, ha aggiunto il presidente.
Cipro assicura poi fedeltà all’agenda di semplificazione normativa intrapresa dalla Commissione europea: l’obiettivo resta il “rafforzamento sostanziale” della competitività europea, da ottenere “riducendo la burocrazia, soprattutto a beneficio delle piccole e medie imprese, che sono la spina dorsale dell’economia europea”. Parallelamente, cercherà di portare a bordo i Paesi membri nel supporto a nuovi accordi di libero scambio – Christodoulides ha citato Emirati Arabi Uniti e India -, perché “un’Unione aperta al mondo è anche un’Unione con una politica commerciale aperta, forte e sostenibile, realizzata attraverso l’espansione della sua rete di accordi commerciali“.
Tra i nodi più spigolosi che Cipro dovrà affrontare c’è sicuramente quello del bilancio pluriennale 2028-34. Un negoziato tradizionalmente intenso, che parte in salita visto lo stravolgimento della struttura del budget proposto dalla Commissione europea. “Durante la nostra Presidenza, intendiamo lavorare per ottenere un bilancio forte, ambizioso ed equilibrato per il futuro dell’Europa”, ha assicurato il presidente. Christodoulides ha fissato l’obiettivo: presentare, entro la fine del semestre di presidenza, un pacchetto negoziale “maturo con cifre indicative”.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




