Al via negoziati Ue-Emirati Arabi per accordo libero scambio

Roma, 16 giu. (askanews) – L’Unione Europea e gli Emirati Arabi Uniti (EAU) hanno formalmente avviato i negoziati per un accordo bilaterale di libero scambio. Per Assolatte si tratta di un’ottima notizia, soprattutto poiché coinvolge positivamente un paese del Medio Oriente, anche se è solo il primo mattone e questo tipo di negoziati segue un iter complesso che ne dilata i tempi.

Entrando nel merito dell’Italia e del settore lattiero caseario, sottolinea Assolatte, l’accordo verrebbe a potenziare l’accesso ad un mercato che già da anni sta dando alle nostre aziende risposte straordinarie.

Il 2024 ha visto un export di 3.260 tonnellate per un controvalore di 27,9 milioni di euro, due grandezze che in 10 anni sono incrementate rispettivamente di +157% e +227%. Questo fatturato ci pone inoltre primi a livello UE e sale a 36,6 milioni con le altre referenze lattiero casearie cui WMP, latte alimentare e creme si situano sopra il milione di euro.

La strada negli Emirati è quindi “inequivocabilmente all’insegna della crescita per noi – conferma Assolatte – e, come si evince dal gap tra variazione in volume e in valore, a vantaggio di quest’ultimo, anche all’insegna di un riconoscimento crescente di ‘premi’ al Made in Italy. Merito, soprattutto, dei formaggi freschi, che contano quasi il 40% dei volumi totali esportati in quel Paese, e di Grana Padano e Parmigiano Reggiano con il resto dei duri di origine vaccina, che mettono assieme un altro 48%”.

Considerando i soli alto spendenti, Arabia Saudita, Qatar, Kuwait, Bahrain, Oman, ci sono già 35,4 milioni di euro di formaggi italiani venduti nel 2024, di cui 21,9 in Arabia Saudita. L’area del Golfo inoltre, per ovvie caratteristiche climatiche, non ha una sostanziale produzione domestica, mentre la domanda è crescente. L’Italia lattiero casearia dunque, termina Assolatte, non può che porsi favorevolmente verso questi nuovi accordi di libero scambio.