Alla scoperta di Monte Sant’Angelo, il cuore spirituale del Gargano

Settembre 1, 2025 - 08:00
 0
Alla scoperta di Monte Sant’Angelo, il cuore spirituale del Gargano

Monte Sant’Angelo non è un borgo qualsiasi ma una suggestiva cittadina che da secoli accoglie pellegrini provenienti da ogni angolo d’Europa, attratti dal fascino del culto micaelico. Infatti, secondo la tradizione, qui apparve l’Arcangelo Michele in una grotta che divenne presto meta di devozione, santuario nazionale dei Longobardi e tappa obbligata lungo le vie dei Crociati diretti a Gerusalemme. Non stupisce, quindi, che santi, papi, re e semplici fedeli abbiano percorso le sue strade con lo stesso spirito di ricerca e speranza.

Il borgo, il più elevato del Gargano con 843 metri d’altezza, domina dall’alto lo sperone roccioso su cui sorge. Lo sguardo si perde da un lato verso la vastità del Tavoliere delle Puglie e dall’altro verso il Golfo di Manfredonia, in un panorama che sembra non avere confini. Monte Sant’Angelo è oggi sede del Parco Nazionale del Gargano e fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, un riconoscimento che ne sottolinea il valore storico, culturale e spirituale.

Il cuore del borgo batte intorno al Santuario di San Michele Arcangelo, ma la sua anima si riflette anche nei vicoli medievali, nelle case bianche del Rione Junno e nelle mura imponenti del castello, testimone delle dominazioni che si sono susseguite nei secoli.

Il mistico Santuario di San Michele Arcangelo

Il Santuario di San Michele Arcangelo è senza dubbio il simbolo del borgo e la sua ragione d’essere. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è un punto di riferimento per milioni di pellegrini ogni anno. La basilica si sviluppa su due livelli: quello superiore, con il portale romanico e il campanile, e quello inferiore, che conduce alla grotta delle apparizioni.

Percorrendo la scenografica scalinata angioina, ci si ritrova in un ambiente che sembra sospeso nel tempo. Le porte bronzee, fuse a Costantinopoli nel 1076 su commissione del nobile amalfitano Pantaleone, introducono a un luogo intriso di fede, dove gli altari e le immagini sono realizzati direttamente nella roccia, quasi a fondere natura e sacralità. Al centro troneggia la splendida statua marmorea di San Michele, opera di Andrea Sansovino, e poco distante la cattedra vescovile del XII secolo, scolpita in pietra, che aggiunge ulteriore solennità all’ambiente.

Visitare il Santuario non significa solo ammirare un monumento di inestimabile valore artistico, ma anche percepire l’intensità di secoli di preghiere, speranze e promesse custodite tra quelle mura e quelle rocce.

Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, Puglia
iStock
Il suggestivo Santuario di San Michele Arcangelo

Tappe da non perdere oltre al Santuario

Tuttavia, una visita a Monte Sant’Angelo non si esaurisce con il Santuario. Il borgo custodisce infatti angoli di rara suggestione che raccontano un passato vivo e vibrante.

Il quartiere medievale Rione Junno

Se il Santuario rappresenta il cuore spirituale del borgo pugliese, il Rione Junno ne incarna l’anima popolare e autentica.

È il quartiere più antico e caratteristico di Monte Sant’Angelo, un dedalo di viuzze strette in cui le casette bianche si rincorrono una accanto all’altra come in un presepe. Abitazioni di appena trenta metri quadrati che un tempo ospitavano famiglie numerose, oggi raccontano la vita semplice e laboriosa di chi abitava queste strade.

Passeggiare nel Rione Junno vuol dire respirare un’atmosfera d’altri tempi, tra i profumi della cucina tradizionale che ancora si diffondono dalle finestre e le vedute che si aprono all’improvviso sul paesaggio garganico.

Qui si trovano anche il Complesso di San Pietro, con la Chiesa di Santa Maria Maggiore in stile romanico pugliese e la suggestiva Tomba di Rotari, e il Museo Tancredi META, che raccoglie le arti e le tradizioni locali, per un’immersione totale nella cultura del Gargano.

Il Castello Normanno-Svevo-Angioino-Aragonese

Imponente e affascinante, il Castello di Monte Sant’Angelo veglia sul borgo da secoli, trasformandosi e adattandosi alle esigenze dei popoli che vi si sono succeduti. Ogni dominazione ha lasciato un segno indelebile: i Normanni edificarono la torre dei Giganti e la torre Quadra, mentre Federico II di Svevia aggiunse la preziosa Sala del Tesoro.

Gli Angioini lo utilizzarono soprattutto come carcere, conferendogli un aspetto severo e austero. Ma è con gli Aragonesi che la fortezza assunse la fisionomia più vicina a quella attuale: il torrione a forma di mandorla e il fossato antistante il portale furono costruiti per rafforzare le difese contro gli attacchi nemici.

Oggi il castello, dalle mura possenti e le torri che svettano verso il cielo, oltre a essere un notevole monumento storico, è anche un luogo che permette di abbracciare con lo sguardo tutta la bellezza del Gargano.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News