Allargamento, l’Ue lo vuole ma i cittadini decisamente meno

Settembre 3, 2025 - 06:30
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Allargamento, l’Ue lo vuole ma i cittadini decisamente meno

Bruxelles – L’allargamento? Lo vuole la politica, ma non la società. E’ quanto emerge dallo speciale sondaggio Eurobarometro condotto per conto della Commissione Ue, da cui emerge uno scollamento tra Europa istituzionale ed Europa dei cittadini. Esecutivo comunitario e Stati membri, quindi i governi nazionali, stanno spingendo per permettere un’entrata nell’Ue dei Paesi candidati, vale a dire Ucraina, Georgia, Moldova e Balcani occidentali (Bosnia-Erzegovina, Serbia, Montenegro, Macedonia del nord), ma nel merito i cittadini sembrano poco convinti.

La questione dell’allargamento risulta divisiva: poco più di una persona su due (56 per cento) ha l’impressione che aumentare il numero degli Stati membri sia una buona idea, che porti un ritorno positivo all’Unione europea in quanto tale. Vuol dire che c’è un 44 per cento di europei dubbiosi, se non addirittura contrari all’ipotesi di accogliere nuovi Stati. Va detto inoltre che la maggioranza pro-allargamento è tutt’altro che granitica: di questo 56 per cento a favore solo una minima parte, il 10 per cento, si dichiara “molto favorevole”, col resto che dice di essere “un po’ a favore”.

C’è una percezione di dubbio mista a paura nella società civile e tra le popolazioni europee. Perché gli europei sono preoccupati per le ricadute a livello nazionale da un eventuale nuovo allargamento dell’Unione europea. Si guarda all’interesse nazionale, e questo sembra prevalere sul resto. E’ il caso dell’Italia, dove il 51 per cento degli intervistati vede in prospettiva un beneficio per l’Italia l’ingresso di Ucraina, Moldova e Paesi balcanini, a fronte di un 49 per cento di diverso avviso. Ancor di più lo dimostra la Francia, altro Paese fondatore dell’Ue, in cui l’opinione pubblica vede solo un problema nell’Ue a più di 27 Paesi.

L’allargamento, in sostanza, è nell’agenda politica ma non al centro delle preoccupazione dei cittadini. Marta Kos, commissaria per l’Allargamento, sembra voler appositamente ignorare l’esito generale del sondaggio, che suona da bocciatura per le scelte compiute fin qui, per soffermarsi su un dettaglio del documento di quasi 100 pagine, ossia il sostegno per l’idea di allargamento tra uomini e donne di età compresa tra i 15 e i  24 anni (66 per cento).

“I risultati mostrano che i cittadini dell’Ue, e in particolare i giovani, sostengono l’allargamento”, sostiene Kos. Un commento che contiene una verità parziale, e che sorvola sul fatto che l’allargemento è più oggetto di dubbi che di entusiasmo. Alla fine anche la commissaria deve riconoscere che qualcosa non va e che occorre correre ai ripari, quando aggiunge che “insieme agli Stati membri, ci impegneremo a interagire direttamente con i cittadini, a rispondere alle loro preoccupazioni e a dimostrare come l’allargamento porti pace, prosperità e un’Europa più unita”. Perché probabilmente non si vede come e quanto accogliere altri Paesi comporti benefici.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia