Caro scuola, aiuti per libri: ipotesi detrazioni in manovra

Un piano di aiuti per l’acquisto dei libri scolastici in favore delle famiglie meno abbienti potrebbe rientrare nell’ambito del cantiere manovra. L’ipotesi, che viene confermata in via ufficiosa da fonti di governo, è di una detrazione al 19% sull’acquisto di libri scolastici.
Un’idea che piace ai librai, con Confcommercio e Confesercenti che sollecitano interventi mirati per il settore, che negli anni – spiegano – ha ridotto sensibilmente i margini. L’intervento allo studio del ministero dell’Istruzione è stato anticipato da Repubblica e Messaggero, e nelle intenzioni dell’esecutivo potrebbe diventare una di quelle misure di sostegno alle famiglie annunciate dalla premier Giorgia Meloni a Meeting di Rimini.
L’idea sarebbe allargare l’elenco delle spese detraibili in dichiarazione dei redditi, che attualmente prevede ad esempio mensa, tasse di iscrizione e frequenza. Sono al lavoro i tecnici per fissare l’asticella: non sarebbe un beneficio indistinto ma si studia un meccanismo per legarlo al reddito, in modo che l’intervento sia sostenibile e che lo sgravio sia mirato.
Il ministro Giuseppe Valditara, rispondendo a una interrogazione di Azione alla Camera a fine luglio proprio sulla spesa per libri scolastici, aveva parlato della necessità di “supportare in modo più ampio le famiglie”, ritenendo “opportuno valutare, in occasione della prossima legge di bilancio, compatibilmente con le risorse disponibili, misure di ulteriore sostegno quali nuove forme di detrazione fiscale per le spese sostenute dalle famiglie per l’acquisto dei libri scolastici”.
Secondo i dati dell’Associazione italiana editori (Aie), la spesa per libri scolastici quest’anno sarà pari, per le scuole medie a 190 euro l’anno, mentre per le superiori, si va dai 279 euro per i licei ai 167 euro per gli istituti professionali, passando per i 241 euro degli istituti tecnici (sono esclusi gli acquisti dei dizionari). La crescita dei prezzi rispetto al 2024 – precisano gli editori – è dell’1,7% per le scuole secondarie di primo grado, dell’1,8% per le scuole secondarie di secondo grado: “Si tratta di incrementi in linea con l’inflazione”.
Le associazioni di categoria dei librai accolgono con favore il possibile intervento in legge di Bilancio. Per Ali Confcommercio “è la risposta più coerente al caro scuola da anni urlato e da alcuni cavalcato, senza proporre soluzioni concrete. Negli anni i meccanismi della filiera editoriale abbiano imposto sensibili riduzioni alle marginalità delle nostre imprese per le quali rivendichiamo la necessità di maggiore attenzione e rispetto per il ruolo svolto nel mercato”.
Anche per il Sindacato italiano librai Confesercenti, la detrazione sarebbe un ottima notizia, ma “dovrebbe però essere accompagnata, nell’ambito di un ragionamento complessivo sul settore, da misure per sostenere librerie e cartolibrerie, che rischiano di essere schiacciate dalla fortissima e spesso sleale concorrenza della grande distribuzione e del web”. Per il Pd però serve la gratuità dei libri di testo, non detrazioni, rilanciando una propria proposta di legge già depositata che, afferma il capogruppo al Senato Francesco Boccia, “prevede fondi strutturali e coperture per garantire un diritto allo studio reale”. “Se libri gratis per meno abbienti super gol del ministro Valditara”, interviene dalla maggioranza la vicepresidente del Senato Licia Ronzulli (FI).
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