L’aereo di von der Leyen colpito da interferenze elettroniche. Bruxelles sospetta la Russia

Settembre 2, 2025 - 00:00
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L’aereo di von der Leyen colpito da interferenze elettroniche. Bruxelles sospetta la Russia

Bruxelles – Potrebbe esserci la Russia dietro l’interferenza elettronica che ha costretto il volo su cui viaggiava Ursula von der Leyen ad un atterraggio “vecchia scuola”, mettendone fuori uso il sistema Gps al suo arrivo in Bulgaria. Le autorità di Sofia indicano Mosca come il più probabile responsabile dell’episodio.

È stato un atterraggio imprevisto quello con cui Ursula von der Leyen è arrivata ieri (31 agosto) a Plovdiv, in Bulgaria. Anziché i computer di bordo, i piloti del volo charter su cui viaggiava la presidente della Commissione hanno dovuto utilizzare le mappe cartacee dopo aver sorvolato per circa un’ora le piste, a causa di interferenze anomale nel segnale Gps del velivolo.

Come confermato stamattina dalla portavoce del Berlaymont Arianna Podestà, le autorità di Sofia hanno aperto un’indagine e “sospettano che l’accaduto sia dovuto a una palese interferenza da parte della Russia“. Stando a quanto riferito ai media dai funzionari bulgari, sarebbe andato fuori uso il sistema Gps dell’intero aeroporto.

Per ora non si sa chi ci sia dietro l’operazione, ma se venisse confermata la paternità di Mosca si tratterebbe di un vero e proprio attacco diretto contro la numero uno dell’esecutivo a dodici stelle. “Siamo consapevoli e in qualche modo abituati alle minacce e alle intimidazioni, che sono una componente regolare del comportamento ostile della Russia”, dice Podestà.

Vladimir Putin
Il presidente russo Vladimir Putin (foto via Imagoeconomica)

Secondo lei l’episodio “rafforza ulteriormente il nostro incrollabile impegno a potenziare le capacità di difesa e il sostegno all’Ucraina” nella sua resistenza all’aggressione di Mosca. La scorsa settimana, la sede della delegazione Ue a Kiev è stata danneggiata da un bombardamento russo.

La sua collega Anna-Kaisa Itkonen, responsabile per i trasporti, ha spiegato che da tempo nelle regioni orientali dell’Ue si registrano intense attività di interferenza informatica, tanto che lo scorso giugno 13 cancellerie hanno chiesto alla Commissione di prendere in mano la situazione, visti i significativi impatti economici e logistici. “Stiamo lavorando ad un piano d’azione operativo per l’aviazione“, ha dichiarato, sottolineando che Bruxelles ha già imposto alcune sanzioni contro le aziende coinvolte in questo genere di attività.

I disturbi ai segnali Gps – fondamentali per la navigazione e i trasporti – sono frequenti soprattutto nell’area del Mar Baltico, e i sospetti ricadono primariamente sull’exclave russa di Kaliningrad, incastonata tra Lituania e Polonia. La Bulgaria ha rilevato un aumento sensibile di questo genere di incidenti a partire dal 2022, quando il Cremlino ha lanciato l’invasione su larga scala dell’Ucraina.

Parlando accanto al padrone di casa, il premier Rosen Zhelyazkov, la capa dell’esecutivo comunitario ha lodato le capacità di Sofia nella produzione di munizioni nonché il continuo sostegno all’Ucraina in oltre tre anni e mezzo di guerra. E ha enfatizzato i progressi compiuti in termini di riarmo continentale, come ad esempio la “piena sottoscrizione” dei 150 miliardi di euro di cui è dotato il fondo Safe per gli appalti congiunti.

La Bulgaria era la quinta tappa del mini-tour di von der Leyen lungo il confine orientale dell’Unione, durante il quale sta viaggiando attraverso sette Stati membri per rinnovare il sostegno di Bruxelles ai Paesi “in prima linea”, cioè esposti alle tecniche di guerra ibrida di Mosca. “Dobbiamo mantenere il senso d’urgenza”, ha scandito la presidente, bollando Vladimir Putin come un “predatore” che “può essere tenuto sotto controllo solo attraverso una forte deterrenza“.

Tipicamente, la guerra ibrida del Cremlino può prevedere campagne di disinformazione, come quelle che i Ventisette si aspettano in Moldova con le elezioni di fine settembre (nel solco del copione già messo in scena lo scorso autunno, anche in Georgia e Romania), oppure la strumentalizzazione dei flussi migratori, vista in più occasioni al confine tra Bielorussia e Polonia, visitato ieri dalla presidente della Commissione prima di decollare per la Bulgaria.

Oggi von der Leyen si è recata in Lituania e Romania, ultima tappa del suo tour. Nei giorni scorsi ha visitato anche Lettonia, Finlandia ed Estonia. Le intelligence di diversi Paesi ritengono che la Russia possa aggredire militarmente il fianco orientale della Nato entro il 2035.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia