Assolto dopo 21 mesi e sbattuto nel Cpr

No, non era uno scafista. Si erano sbagliati anche questa volta. Succede un po’ troppo spesso. Dopo 21 mesi di ingiusta detenzione preventiva nel carcere di Locri, Gaefar Mohamad Elfran, 56 anni, egiziano, il 9 luglio è assolto in primo grado. Il tribunale ne ordina l’immediata scarcerazione, l’avvocato lo aspetta invano fuori dal carcere. Non glielo fanno vedere, gli agenti negano sue notizie al difensore, lui viene preso e sbattuto nel Centro per il rimpatrio di Caltanissetta con un decreto di espulsione e un decreto di trattenimento emessi il giorno dopo dalla Prefettura di Reggio Calabria.
Gaefar Mohamad Elfran ha un passaporto valido. Per decisione prefettizia è destinato al rimpatrio forzato e intanto lo rinchiudono al Cpr. Il trattenimento (cioè la detenzione) è convalidato dal giudice di pace di Caltanissetta in una udienza nella quale viene nominato un avvocato d’ufficio ignaro di esser stato assegnato a una persona assolta in primo grado e appena uscita dal carcere. Nessuno informa il difensore di fiducia che lo aveva seguito al processo e che per rintracciarlo nel frattempo scrive all’Ufficio immigrazione di Locri. Gli rispondono: scriva all’Ufficio immigrazione di Reggio Calabria. Il trattenimento, al solito, viene subito convalidato dal giudice di pace. Gaefar Mohamad Elfran è ora al Cpr di Caltanissetta, si chiede perché non gli è stato dato il foglio di via, semmai, dopo l’assoluzione. Non si fa una ragione dell’essere passato dal carcere di Locri al Cpr di Caltanissetta. Impugna il decreto di espulsione. In merito deve decidere l’ufficio del giudice di pace di Reggio Calabria. Il 15 luglio la giudice di pace Renata Maria Laura Scidone risponde all’impugnazione che “letto il ricorso e esaminata la documentazione allegata, visto il provvedimento del 17 giugno di sospensione delle udienze civili del Presidente del Tribunale di Reggio Calabria, Mariagrazia Arena, per TRASLOCO del giudice di pace fissa udienza il giorno 8 settembre”.
Quindi c’è un essere umano che appena toccate le coste italiane, l’8 ottobre del 2023, viene fermato a Roccella Ionica con l’accusa rivelatasi infondata di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dell’Italia vede solo il carcere dove è ingiustamente recluso per 21 mesi. Quando il il Tribunale di Locri lo riconosce innocente e lo scarcera, non passa da libero nemmeno un minuto, gli viene impedito di vedere il suo difensore, viene trasportato nel Cpr e quando osa ricorrere contro l’espulsione gli rispondono che deve aspettare almeno due mesi nelle gabbie ad arrostire al sole di Caltanissetta. Causa trasloco. Sono passati un anno, nove mesi e otto giorni dal suo arrivo in Italia e lui, riconosciuto innocente da un tribunale italiano, non ha mai passato un’ora da libero.
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