Auto, l’europarlamento attende “un’eventuale revisione sulle emissioni”
dall’inviato a Strasburgo – Ufficialmente si attende ‘solo’ che la Commissione europea tenga fede agli impegni assunti a marzo e si traduca in pratica il piano d’azione per l’auto. Vuol dire che in Parlamento europeo non ci si sbottona sulle singole misure per venire incontro non solo ad un comparto, quello dell’automotive, ma pure a gruppi politici pronti alle barricate in assenza di flessibilità. Tuttavia l’attesa c’è, per capire fino a che punto il cambio di rotta potrà avvenire.
L’Aula del Parlamento europeo attende la proposta di nuove misure per il comparto auto, che tra i principali elementi previde la revisione del regolamento sugli standard di emissioni di CO2. Originariamente attesa per il 2026, questa è stata anticipata ed è attesa domani (16 dicembre). Qui si gioca una buona parte degli impegni di sostenibilità: bisogna capire se l’esecutivo comunitario intende tornare indietro sullo stop ai motori endo-termici entro il 2035, o se mantenere lo stop ai motori tradizionali in cambio di un’apertura ai biocarburanti, al momento non consentiti ma su cui la presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen ha espresso disponibilità tutte nuove. Potrebbe essere questa – mantenere gli obiettivi al 2035 concedendo più opzioni – la chiave di volta per mettere tutti d’accordo, a cominciare dal PPE, il partito popolare di von der Leyen che sul tema auto ha messo la tedesca sotto assedio, già un anno fa.
“Il collegio deve prima approvare le misure, poi la presentazione avverrà direttamente in plenaria”, spiega Delphine Colard, capo del servizio dei portavoce del Parlamento europeo. “Il Parlamento si attende un’eventuale revisione sulle emissioni“, ammette senza entrare nel merito delle questioni più calde. Riconosce tuttavia che quello che un po’ tutti i gruppi si attendono è “sostegno alle produzione delle batterie” elettriche e “stimolo per la domanda” di auto a basse emissioni ed emissioni zero, soprattutto per quanto riguarda le auto aziendali.
C’è sullo sfondo la possibilità che alla fine l’esecutivo comunitario possa riconsiderare il calendario per la messa al bando dei motori diesel e benzina tradizionali, e permetterne la produzione anche oltre il 2035. Sarebbe questo un clamoroso passo indietro nella strategia a dodici stelle in materia di trasporti su strada e industria dell’auto, anche se visto di buon occhio da una certa parte dell’Aula (PPE, ECR, PfE). Il Parlamento attende. Del resto manca poco, questione di ore, poi si saprà fino a che punto l’UE mantiene la strada della sostenibilità su ruote.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




