Bologna Game Farm 2025 – la quarta edizione dell’acceleratore indie espande i propri confini
Il settore del videogioco italiano, in particolare per quel che concerne lo sviluppo, è indubbiamente in continua crescita e di anno in anno mostra gli avanzamenti di un’industria che tanto può dare non solo al pubblico ma anche all’indotto del paese stesso. E per quanto possano ancora sembrare lontani fenomeni come Expedition 33, che ha fatto scomodare anche il presidente della repubblica francese, progetti come Bologna Game Farm 2025 ci ricordano che con la giusta pianificazione nessun obiettivo è impossibile.
Presenziare all’evento stampa dedicato è stato estremamente interessante, al di là dei titoli mostrati , in quanto ci ha aperto le porte di un vero e proprio acceleratore pubblico promosso da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna il cui scopo non è esclusivamente individuare talenti o progetti da lanciare, quanto piuttosto riuscire a creare un percorso virtuoso di condivisione di skills e know-how che possano permettere di trasformare dei singoli progetti in un’azienda, cosa che è riuscita con successo per 20 progetti coltivati nelle prime 3 edizioni.


Quest’anno per farlo si è partiti da una selezione che è andata a pescare, per la prima volta nel caso di Bologna Game Farm, dall’intero territorio nazionale. Questa apertura è merito del coinvolgimento del Ministero per le Imprese e il Made in Italy e di CTE COBO, che ha permesso di pescare tra un vasto bacino di progetti gli 8 vincitori, che si sono presentati con le loro Vertical Slice (piccole sezioni del gioco utili a rappresentare la tipologia e il potenziale dello stesso) all’evento. Oltre a essere orgogliosamente titolati come vincitori, i team hanno avuto diritto a un contributo fino a 25’000€ ciascuno e a un supporto diretto di accelerazione durato 5 mesi.
Questi i progetti vincitori, di cui avremo modo di parlare sicuramente più avanti e in modo più esteso in quanto davvero meritevoli di attenzione. Di seguito trovate una breve sinossi ufficiale dell’evento.
- “Darwake”, di Samuele Canina (Torino): gioco di avventura 2D con componenti puzzle che sfrutta la collaborazione tra il protagonista e il suo compagno gufo. La narrazione è incentrata sulla dimensione onirica che, arricchita da una grafica dettagliata, offre un’esperienza di gioco profonda e coinvolgente.
- “In Their Shoes”, di We Are Muesli srl – Impresa Sociale (Milano): gioco narrativo composto da esperienze di vita quotidiana nella Milano contemporanea, che offre una prospettiva empatica sulle storie personali dei suoi sette personaggi.
- “Astro Ski”, di Digital Mosaik srl (Modena): videogioco VR che permette di competere in gare spaziali di sci su pianeti diversi. Un’esperienza di sci interplanetaria con un tocco futuristico che sfrutta una prospettiva in terza persona, per rendere il VR maggiormente accessibile.
- “Bad Water” di AC Software srl (Bologna): gioco che combina il genere City-Builder con elementi di Tower-Defense. In un mondo post-apocalittico devastato da un’alluvione, il giocatore deve costruire una città galleggiante di giorno e difenderla di notte da creature chiamate Bloot, formate da una misteriosa sostanza oleosa.
- “Journey to the Void” di RuneHeads srl (Milano): Deck-Builder Roguelike con elementi di RPG strategico a turni. La storia segue un giovane eroe che cerca di recuperare il cuore di un Essere Antico corrotto per fermare la sua influenza sul Continente.
- “The island of crossed destinies” di Paper Tigers (Brescia): gioco narrativo in 2D ambientato nella Malesia coloniale del XIX secolo. Il giocatore assume il ruolo del Capitano Marlowe, impegnato a risolvere il mistero di un delitto (e del proprio passato) attraverso indagini e deduzioni.
- “Lofsöng” di Unrelated srl (Torino): gioco di esplorazione basato su una narrativa ambientale che indaga il concetto di “tempo profondo” e la comunicazione tra epoche. Il giocatore viaggia in paesaggi desertici per scoprire e riconnettere passato e futuro, per creare un ponte di comunicazione tra le generazioni.
- “Road to Yvhalon” di Levante Games (Bologna): gioco VR ambientato in un mondo fantasy ispirato alle antiche civiltà, dove il giocatore esplora la relazione tra uomo e divinità attraverso meccaniche di gioco Soulslike.

Si è parlato più volte di “acceleratore” e no, non stiamo parlando di motori truccati: il lavoro svolto sotto il cappello di Bologna Game Farm 2025 (e del suo progetto in generale, promosso da Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna) da Ivan Venturi insieme alla Project Manager Sara De Martini è comprensivo di tantissime sfaccettature, che vanno ben oltre il semplice supporto tecnologico di nuovi talenti del settore ma sfocia anche negli elementi di burocrazia e nella capacità di essere impresa, in particolare per quel che concerne pianificazione del lavoro e valutazione di costi/benefeci in ottica piano di sviluppo così come pubblicazione e distribuzione, e quest’anno si è avvalso anche della partecipazione di mentor provenienti da aziende di sviluppo di videogiochi di grande esperienza.
Il lavoro svolto sotto il cappello di Bologna Game Farm 2025 da Ivan Venturi insieme alla Project Manager Sara De Martini è comprensivo di tantissime sfaccettature
Ovviamente non è mancata la componente più pratica legata al perfezionamento delle conoscenze IT, dalla programmazione all’apprendimento di skill (come la realizzazione in prima persona degli asset 2D/3D) alla ricerca di figure professionali per integrare audio e musica, così come la valutazione in prima battuta del lavoro di adattamento in più lingue. Tutte componenti fondamentali che sono state seguite in un lavoro di concerto che ha coinvolto anche IncrediBOL! e IIDEA.


Tutto questo è stato fatto nella stessa cornice che ha accolto l’evento stampa, ovvero presso le Serre di ART-ER all’interno dei Giardini Margherita di Bologna. Il percorso non si è ancora concluso e prevede di raggiungere il traguardo nel mese di giugno con un focus su come realizzare una proposta/pitch per i publisher e sulla strategia publisher/self-publishing, in vista della partecipazione a First Playable, che si terrà a Firenze dall’11 al 13 giugno 2025.
È sicuramente positivo rendersi conto di come la scena italiana dello sviluppo risulti sempre più consapevole
Ora non ci resta che pazientare e vedere che forma prenderanno i progetti illustrati durante l’evento, di cui avremo modo di parlare presto su queste pagine. Nel mentre è sicuramente positivo rendersi conto di come la scena italiana dello sviluppo risulti sempre più consapevole, supportando nuove figure del settore con entusiasmo e competenza. Incrociamo le dita per il futuro!


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