Cina testa i primi robot canidi anti-radiazioni nei porti
Un cane robotico dotato di sensori per la rilevazione delle radiazioni ha iniziato a essere utilizzato nei terminal di Foshan, nella provincia di Guangdong. La tecnologia, sviluppata su iniziativa della dogana di Guangzhou, sta trovando impiego nel Terminal merci di Zhujiang e nel porto di Beijiao, due snodi cruciali per la movimentazione di container in Cina.
Il robot, lungo 65 centimetri e dotato di quattro zampe, è attrezzato con dispositivi per la registrazione audio-visiva e un complesso sistema di sensori. Cinque moduli distinti gli consentono di identificare fonti radioattive, monitorare gas potenzialmente pericolosi, analizzare le condizioni ambientali come temperatura e umidità, e sorvegliare visivamente l’area. Questo lo rende particolarmente utile in situazioni dove la presenza umana sarebbe esposta a gravi pericoli.
In un recente test operativo, il cane robot ha analizzato un container sospetto al terminal Zhujiang, raccogliendo campioni in dieci punti prestabiliti. Grazie al confronto automatico con dati di riferimento, è riuscito a localizzare con precisione la fonte radioattiva e misurarne l’intensità. Tutto ciò senza che nessun operatore fosse costretto ad avvicinarsi direttamente alla potenziale minaccia, limitando così l'esposizione umana a possibili effetti dannosi.
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