Dopo nove anni Maria Grazia Chiuri dice au revoir a Dior
“Dopo nove anni, lascio Dior felice di aver avuto questa straordinaria opportunità”, scrive in una breve nota Maria Grazia Chiuri, che, come si vociferava da mesi, lascia la direzione creativa della donna di Dior, ringraziando “il Signor Arnault per la fiducia accordatami e Delphine per il suo sostegno”.
“Sono particolarmente grata per il lavoro svolto dai miei team e dagli ateliers – continua Chiuri, che proprio l’altro ieri ha presentato la sua ultima collezione per il marchio con un maxi show nel cuore di Roma –. “Il loro talento e la loro competenza mi hanno permesso di realizzare la mia visione di una moda femminile impegnata, in stretto dialogo con diverse generazioni di artiste. Insieme abbiamo scritto un capitolo importante, di cui sono immensamente orgogliosa.”
La nota condivisa dalla maison di Lvmh non coglie di sorpresa gli addetti ai lavori. Da diverso tempo rumours sempre più insistenti avevano anticipato la fine della collaborazione tra la designer romana e la casa di moda parigina iniziata nove anni fa. La direzione creativa di Maria Grazia Chiuri ha indubbiamente contribuito al successo economico del colosso francese; le collezioni prêt-à-porter e couture non hanno sempre incontrato il favore della stampa internazionale ma sono riuscire a conquistare clienti fedeli nel tempo, anche più giovani che in passato. Il termine ‘it bag’, inflazionato e spesso usato in modo inopportuno, descrive perfettamente la ‘Book Tote’ introdotta da Chiuri e riproposta in nuove versioni di stagione in stagione. Il rilancio della borsa ‘Saddle’, proposto originariamente da John Galliano, e l’interesse crescente per le calzature ‘J’Adior’ si aggiungono ai successi commerciali della stilista.
Delphine Arnault, presidente e amministratore delegato di Christian Dior Couture, ha dichiarato: “Estendo i miei più vivi ringraziamenti a Maria Grazia Chiuri che, dal suo arrivo in Dior, ha realizzato un lavoro straordinario con una prospettiva femminista ispiratrice e una creatività eccezionale, il tutto impregnato dello spirito di Monsieur Dior. Ha scritto un capitolo fondamentale nella storia di Christian Dior, contribuendo in modo determinante alla sua notevole crescita ed essendo la prima donna a guidare la creazione di collezioni femminili”.
Prima donna al timone creativo di Dior, sin dall’esordio nel settembre 2016 Chiuri ha affiancato alle sue creazioni in passerella le storie di artiste, scrittrici e intellettuali, inaugurando un ciclo di omaggi, citazioni e collaborazioni, a partire dallo slogan ‘We should all be feminists’ di Ruth Bell. Parallelamente ha lavorato con numerose attività artigianali provenienti dal Paesi in cui ha allestito i défilé delle sue pre-collezioni, dall’India alla Spagna passando per la Grecia e il Giappone, solo per citarne alcuni. Un connubio stilistico che ha messa a tacere qualsiasi accusa di appropriazione culturale. Sono migliaia le celebrity immortalate sul red carpet in Dior, a partire dalle storiche testimonial Natalie Portman e Jennifer Lawrence.
Pochi giorni fa Chiuri ha scelto Villa Albani Torlonia per la sua ultima sfilata, un mix di abiti ready to wear e couture catturati dallo sguardo del regista Matteo Garrone nel cortometraggio ‘Les Fantômes du Cinéma’.
I rumors, croce e delizia del fashion world, suggeriscono l’arrivo di Jonathan Anderson, già direttore creativo della linea maschile di Dior, anche al womenswear e l’ingresso di Chiuri da Fendi, altra maison di Lvmh in cui aveva già lavorato agli inizi della sua carriera. Nel Colosseo Quadrato le sarebbe affidato il prêt-à-porter femminile, lavorando quindi a stretto contatto con Silvia Venturini Fendi, responsabile degli accessori e del menswear, nonché tra gli ospiti in prima fila a Villa Albani Torlonia. Dopo gli anni da Valentino, brand in cui è stata fino al 2016 accanto a Pierpaolo Piccioli, la stilista tornerebbe a far parte di una casa di moda capitolina. Qui vivit, videbit.
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