E’ stata presentata la stagione 2025-2026 del Teatro Menotti di Milano

E’ stata presentata la stagione 2025-2026 del Teatro Menotti di Milano che vede un cartellone ricco di interessanti spettacoli.
“Il teatro è come il tempo: non si lascia trattenere, ma ci attraversa. Scorre, si trasforma, muta la forma del mondo e di chi lo abita.
È fatto di ritorni e di slanci, di parole che durano e silenzi che rivelano. È il presente che pulsa, il passato che ritorna, il futuro che interroga. Con questa immagine abbiamo scelto di aprire la nuova stagione del Teatro Menotti: un tempo da abitare insieme, da ascoltare, da raccontare. Un tempo che è anche un nuovo inizio. Perché da quest’anno il nostro teatro è stato riconosciuto dal Ministero della Cultura come Teatro della Città, di Rilevante Interesse Culturale, uno dei venti in tutta Italia. Un riconoscimento che ci onora e ci carica di una responsabilità profonda: custodire e far crescere un luogo che è insieme casa, laboratorio, sogno collettivo. “Come il tempo” è il titolo che abbiamo scelto, ma è anche una dichiarazione d’intenti: una stagione di trasformazioni, ascolto, apertura. Un viaggio fatto di storie che parlano dell’umano, del nostro presente, dei nodi irrisolti della storia e delle tensioni del vivere. Una stagione ricchissima, con oltre 40 titoli in sede tra la Sala Grande e lo Spazio Atelier, e un’attività di distribuzione nazionale che porterà le nostre produzioni in tutta Italia.
Sarà una stagione attraversata da un respiro internazionale, grandi registi e grandi spettacoli, voci capaci di reinventare il linguaggio della scena. Drammaturgie originali, scritture contemporanee, narrazioni di impegno civile e sguardo sull’oggi, su miserie, nobiltà e contraddizioni, eventi unici, progetti tematici, appuntamenti già iconici, uno sguardo aperto, attento sulle nuove sensibilità della scena, omaggi ai grandi autori, attenzione appassionata alla sostenibilità e alla accessibilità con nuove azioni e spazi da esplorare: il teatro si fa città, si fa relazione, si apre, come una porta che non si chiude mai.
Il tempo della stagione che ci attende è un tempo molteplice. Un tempo di domande, di emozioni, di inciampi, di scoperte. Un tempo che ci invita a non restare fermi, a farci attraversare dalle storie. Come il tempo”, ha dichiarato il Direttore Emilio Russo presentando poi nel dettaglio la stagione.
“Apriamo l’anno con un progetto necessario: Teatro Disarmato. Una dichiarazione poetica e politica per la pace, contro la guerra e la sua disumana banalità. Dal Trittico della Guerra di Gabriele Vacis (Prometeo, Sette a Tebe, Antigone), fino a Mattatoio n.5 di Vonnegut, L’è el dì di mort, alegher con Ballardini e Balbi, Le Olimpiadi del ’36 di Federico Buffa, e Causa di beatificazione di Massimo Sgorbani: la memoria e la tragedia si intrecciano, chiedendo ancora senso, voce, posizione.
In questo stesso cammino civile troviamo la nostra produzione Mephisto da Klaus Mann per la regia di Andrea Baracco potente riflessione sul compromesso e il potere, e il poetico grido di Paolo Nori, che con La libertà e La disperazione porta in scena il bisogno urgente di parole autentiche.
Il nostro sguardo sui classici è sempre vivo, necessario, aperto. Crisi di Nervi per la regia di Peter Stein prodotto e in tournée, frammenti cechoviani sul limite e sul desiderio.
La Tempesta per la regia di Alfredo Arias, nostra produzione, ci immerge in un’isola magica dove il perdono è una costruzione scenica e umana. Delitto e castigo, con la regia di Andrea Baracco, ci riporta dentro l’abisso dell’animo umano, mentre Gli Innamorati di Goldoni per la regia di Roberto Valerio si specchiano nel nostro presente con leggerezza e inquietudine.
Il teatro come visione, corpo, meraviglia. I maestri internazionali del teatro visivo Mummenschanz, Familie Flöz, Chicos Mambo e Jakop Ahlbom ci regalano esperienze immersive e senza parole, dove il linguaggio diventa forma e movimento. Davide Iodice firma un Pinocchio potente e iniziatico, metafora di metamorfosi e fragilità. Stivalaccio Teatro, con Arlecchino muto per spavento, rinnova la Commedia dell’Arte con intelligenza scenica e ironia. E poi Il clown dei clown di David Larible, vera e propria sinfonia comica e malinconica, capace di emozionare adulti e bambini.
Accanto alla fisicità della scena, il valore delle parole. Quelle dei grandi narratori: Claudio Magris con Il vetro della clessidra protagonista Alessio Boni, Mario Perrotta con Un bès dedicato alla vicenda umana del pittore Antonio Ligabue, Paolo Rossi con Operaccia satirica, Danio Manfredini con due lavori commoventi e poetici (Tre studi per una crocifissione e Cari spettatori), Daniele Pecci in Divagazioni e delizie, un intenso omaggio a Oscar Wilde.
E ancora Maddalena Crippa in Un sogno a Istanbul, Alessio Vassallo e Ninni Bruschetta ne Il male oscuro, tratto dal romanzo di Giuseppe Berto.
Il teatro è anche scommesso sul futuro. Confermiamo e rafforziamo l’impegno verso le nuove generazioni con nostre produzioni al debutto come Capelli di Luisa Casasanta e la giovane e promettente Marta Bulgherini, autrice e attrice che porterà in scena uno sguardo femminile e urgente con i suoi Generazione P e Alfonsina e il poetico teatro visivo e totale di IF – Sulla Possibilità Di Un Incontro di Nicola Lo Russo. La presenza dei Les Moustaches con tre spettacoli – I cuori battono nelle uova, La fame, La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza – che coniugano invenzione, intelligenza e tenerezza.
Un significativo spazio nella programmazione è dedicato ai grandi autori del secolo breve e ad autori come Dario Fo, di cui Lucia Vasini interpreta Mistero Buffo anche in omaggio al centenario del grande autore, Stefano Benni con la rilettura teatrale dell’iconico Il Bar Sotto Il Mare, Ennio Flaiano col visionario e preveggente Un Marziano A Roma con Milvia Marigliano.
Infine, la contaminazione tra teatro e musica, che resta uno dei segni del Menotti.
Lo vedremo in Ahi Maria! – omaggio teatrale a Rino Gaetano novità ancora in collaborazione con Alessandro Nidi che firma anche gli arrangiamenti e la direzione musicale di L’Amore scoppiò dappertutto con Laura Marinoni in tournée e il circo “freak” onirico e surreale di Tim Burton Show della Spleen Orchestra”.
credit foto Sanne Peper
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