Ecco quali piante trattengono più CO₂

Lug 8, 2025 - 20:00
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Ecco quali piante trattengono più CO₂

Nel dibattito climatico si parla spesso di quanta anidride carbonica le piante assorbano con la fotosintesi, ma raramente ci si chiede quanto di quel carbonio venga davvero trattenuto sotto forma di biomassa. Eppure è proprio questo che conta per contrastare l’effetto serra: non solo catturare CO₂, ma impedirle di tornare in atmosfera.

Un nuovo studio internazionale, pubblicato sulla rivista Nature Ecology and Evolution, affronta per la prima volta questa domanda su scala globale. Alla ricerca ha partecipato anche Alessio Collalti, primo ricercatore dell’Istituto per i sistemi agricoli e forestali del Mediterraneo (Cnr-Isafom), contribuendo a definire un parametro chiave del ciclo del carbonio: la Carbon Use Efficiency (CUE).

La CUE misura l’efficienza con cui le piante trasformano il carbonio assorbito in composti organici stabili, come biomassa o zuccheri, invece di restituirlo all’atmosfera. Un concetto semplice ma potente, finora spesso sottovalutato nei modelli climatici globali.

«Due grossi flussi di carbonio sono controllati dalle piante – spiega Collalti – la fotosintesi che sottrae CO₂ e la respirazione che la restituisce all’atmosfera, la CUE rappresenta il rapporto tra quanto carbonio viene assorbito e quanto non viene riemesso perché trasformato e trattenuto sotto forma di carbonio organico, ossia biomassa, zuccheri, e altre molecole stabili, invece di essere rilasciata di nuovo in atmosfera».

Per costruire il più ampio database mai realizzato sulla CUE, il team ha utilizzato dati raccolti da oltre 2.700 siti in tutto il mondo grazie a strumenti noti come torri eddy covariance, capaci di misurare in tempo reale lo scambio di gas tra ecosistemi e atmosfera.

Il risultato? Un salto di dieci volte rispetto al numero di osservazioni precedenti, che consente oggi di avere una fotografia molto più precisa del modo in cui diversi ecosistemi contribuiscono – o meno – alla rimozione netta di CO₂.

«Per decenni abbiamo studiato quanto carbonio assorbono le piante mediante la fotosintesi, sotto forma di CO₂ – afferma Collalti – ma con questo studio spostiamo l’attenzione su quanto bene riescano a utilizzarlo o a trattenerlo. Un aspetto altrettanto cruciale per comprendere l’equilibrio del carbonio sulla Terra».

I risultati mostrano che la CUE non è uniforme, ma varia profondamente tra i diversi tipi di vegetazione e climi. Le foreste decidue risultano più efficienti delle sempreverdi, mentre praterie e coltivazioni agricole superano entrambe. Al contrario, le savane dominate da erbe registrano alcuni dei livelli più bassi.

Anche il clima, in particolare la temperatura, ha un’influenza sulla CUE, ma lo studio indica che il fattore dominante è il tipo di vegetazione.

«Questi risultati hanno importanti implicazioni per le politiche climatiche e le strategie di riforestazione – spiega Collalti – suggerendo che l’efficienza di sequestro del carbonio da parte della vegetazione dipende non solo dalla quantità di carbonio assorbito, ma anche da quanto ne viene effettivamente trattenuto».

Lo studio, quindi, corregge un punto critico nei modelli climatici globali, che spesso assumono un valore fisso per la CUE, introducendo incertezza nelle previsioni sul bilancio del carbonio. La nuova banca dati consente invece di tenere conto delle differenze fisiologiche tra piante e ambienti, migliorando le simulazioni su scala planetaria.

«Capire dove e quando le piante sono più efficienti nell’uso del carbonio è fondamentale per progettare strategie più efficaci di mitigazione climatica – sottolinea Collalti – soprattutto in vista degli investimenti su riforestazione e soluzioni basate sulla natura».

Nonostante il traguardo importante, i ricercatori riconoscono che la CUE è un parametro dinamico, che può variare nel tempo per effetto di stagioni, biodiversità e condizioni ambientali locali. I prossimi studi mireranno proprio ad approfondire queste variazioni spazio-temporali, per comprendere ancora meglio quando e dove la natura è alleata più efficiente contro il riscaldamento globale.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia