Farmaci USA più cari per il NHS? Il Regno Unito si prepara

Giugno 16, 2025 - 17:30
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Farmaci USA più cari per il NHS? Il Regno Unito si prepara

Il Regno Unito potrebbe essere costretto a pagare di più per i farmaci provenienti dagli Stati Uniti per prevenire l’eventualità di dazi futuri. L’ipotesi, tutt’altro che remota, nasce da valutazioni politiche e commerciali in corso all’interno del governo britannico in vista di un possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il timore è che una nuova amministrazione americana possa introdurre barriere tariffarie aggressive verso il Regno Unito, con particolare impatto sul settore farmaceutico. Per proteggere la continuità della fornitura al sistema sanitario nazionale, il governo britannico starebbe considerando di accettare prezzi più elevati già nel breve termine, pur di garantirsi margini di sicurezza in futuro.

Un’ipotesi preventiva: più spesa oggi per evitare dazi domani

Il centro dell’attuale dibattito è rappresentato dalla necessità di tutelare l’NHS, il Servizio Sanitario Nazionale britannico, da eventuali shock futuri nel mercato farmaceutico. Secondo quanto riportato da fonti vicine al governo, le autorità sanitarie britanniche starebbero rivedendo i contratti di approvvigionamento farmaceutico con aziende americane, specialmente per quei medicinali classificati come critici.

L’obiettivo non è risparmiare, ma acquistare a un prezzo più alto in anticipo, per evitare rincari o interruzioni in caso di nuove tariffe imposte da una futura amministrazione statunitense. La prospettiva di un ritorno di Donald Trump alla presidenza nel 2025, con la sua linea politica protezionista e imprevedibile, ha acceso i riflettori su questo scenario. L’esperienza del suo primo mandato ha lasciato chiaro il messaggio che nessuna alleanza commerciale tradizionale è immune da revisioni improvvise.

Il Regno Unito, da quando è uscito dall’Unione Europea, si trova in una posizione più vulnerabile nei confronti dei partner internazionali. Le tutele comunitarie sono venute meno e, nonostante l’esistenza di un accordo bilaterale siglato nel 2023 con gli Stati Uniti, questo non include ancora capitoli specifici sul commercio farmaceutico.

Consulta le analisi sul sito ufficiale del Department for Business and Trade

Le implicazioni per il sistema sanitario britannico

Il cuore della questione riguarda il potenziale impatto sui pazienti del NHS. I farmaci importati dagli Stati Uniti coprono una fetta significativa delle cure in settori cruciali, come:

  • oncologia

  • immunoterapia

  • malattie autoimmuni rare

  • farmaci biologici complessi

Molti di questi prodotti sono difficili da sostituire con equivalenti europei o generici. Questo rende l’NHS particolarmente esposto a qualsiasi variazione nei costi o nella disponibilità dei farmaci.

Il problema non è solo economico, ma strutturale. Alcuni farmaci salvavita o ad alto valore tecnologico sono prodotti quasi esclusivamente negli Stati Uniti. Bloccare o rallentare il loro arrivo nel Regno Unito significherebbe esporsi al rischio di interruzioni nella cura di migliaia di pazienti.

Un funzionario del Dipartimento della Salute, citato in forma anonima dal Telegraph, ha dichiarato che l’approccio del governo è ispirato al principio della resilienza strategica, più che alla convenienza di breve periodo.

Approfondisci le politiche del NHS sulla fornitura di farmaci

Il rischio tariffario e le dinamiche USA-UK

Durante la presidenza Trump, tra il 2016 e il 2020, gli Stati Uniti hanno introdotto numerose misure protezionistiche, tra cui dazi sull’acciaio europeo e rinegoziazioni di accordi multilaterali. Il Regno Unito, ai tempi ancora membro UE, era protetto da queste misure attraverso il quadro normativo comunitario.

Con la Brexit, Londra si è ritrovata a negoziare direttamente con Washington. Sebbene l’accordo commerciale del 2023 abbia aperto nuove opportunità, non ha sciolto i nodi su settori sensibili come l’agricoltura, i prodotti sanitari e la proprietà intellettuale.

Il ritorno di Trump o l’adozione di una linea simile da parte di un candidato repubblicano potrebbe comportare:

  • imposizione di nuovi dazi sui prodotti sanitari importati

  • richieste di modifica dei meccanismi di controllo dei prezzi del NHS

  • pressioni per aumentare la redditività delle multinazionali farmaceutiche statunitensi sul mercato britannico

In tal senso, il governo britannico si trova a dover scegliere tra due vie: resistere politicamente, col rischio di tensioni diplomatiche, oppure adattarsi preventivamente, assicurando stabilità in cambio di costi più elevati.

Consulta gli sviluppi sull’accordo commerciale UK-USA (gov.uk)

Un dilemma politico ed etico

La possibilità di dover pagare di più per evitare problemi futuri apre anche un fronte etico e politico. La popolazione britannica, già sottoposta a pressioni economiche a causa dell’inflazione e del rallentamento post-pandemia, potrebbe interpretare questa manovra come un ulteriore peso sui conti pubblici.

Gli oppositori politici del governo sottolineano che l’NHS non dovrebbe pagare il prezzo di calcoli geopolitici, e che sarebbe più opportuno investire in produzione farmaceutica nazionale o europea.

Alcuni think tank, come The Health Foundation, hanno proposto la creazione di una riserva nazionale di farmaci critici, da attivare in caso di blocchi nei flussi commerciali, simile a quanto avviene per le scorte energetiche.

Analisi della Health Foundation sulle forniture NHS

Il tema è destinato a diventare uno snodo chiave nel dibattito elettorale, soprattutto se la questione dei dazi farmaceutici verrà inserita nell’agenda commerciale americana nei prossimi mesi.

Possibili contromisure e scenari futuri

Sul fronte operativo, il governo britannico sta già analizzando diverse misure, tra cui:

  • negoziazione anticipata di stock pluriennali con fornitori USA

  • stipula di clausole di salvaguardia in caso di imposizione di tariffe improvvise

  • diversificazione geografica degli approvvigionamenti con accordi in Canada, Giappone, Australia e Svizzera

Parallelamente, si sta rafforzando la cooperazione con enti regolatori come il MHRA (Medicines and Healthcare products Regulatory Agency) per snellire le procedure di autorizzazione per alternative terapeutiche.

Visita il sito ufficiale del MHRA

Il quadro resta comunque incerto, e molto dipenderà dall’esito delle elezioni presidenziali americane del novembre 2024. Una nuova amministrazione con impostazione nazionalista potrebbe non solo colpire il Regno Unito con tariffe, ma anche ridefinire i rapporti bilaterali in settori chiave come sanità, difesa e tecnologia.


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