Favole e racconti: anche questo serve all’inclusione, soprattutto dei più giovani

Per l’inclusione anche favole e racconti sono indispensabili, un veicolo importante soprattutto per i più piccoli. Proprio l’inclusione è stata al centro della seconda edizione del Simpósio Internacional sulla letteratura per bambini e ragazzi, che si è svolto dal 16 al 18 giugno presso l’Ateneo UniCV a Capo Verde, in collaborazione anche con il Portogallo e il Brasile, paesi dai quali numerosi relatori erano in collegamento in diretta.
L’evento ha avuto il patrocinio di Università prestigiose, e nella prima giornata è stato arricchito dalla partecipazione di autorità importanti, ministri e ambasciatori, oltre che da docenti e autori stimati e apprezzati in tutto il mondo. A rappresentare l’Italia, ANILDD (Associazione nazionale invalidi del lavoro e disabilità diffusa), Cascina Blu Onlus e l’associazione Angeli di Ninfa ODV, Luisa Di Biagio, psicologa autistica, autrice, attivista e divulgatrice. La dottoressa, esperta nel settore, ha esposto argomenti sulla letteratura per ragazzi con esigenze diverse. Ha inoltre presentato i nuovi lavori sul tema, pubblicati e in corso di pubblicazione con Edizioni Creativa e Ipertesto, tra i quali Teste di Zucca e il recentissimo Cortès di Filippo Di Biagio. Ha poi parlato de Il Baule dei Tesori, progetto completamente gratuito di inclusione, educazione e didattica, realizzato da Angeli di Ninfa con Cascina Blu, con il patrocinio della Regione Piemonte. Ogni fiaba contenuta nella raccolta è anche in versione audiofile, grazie alla Associazione Covico 2. Le tracce audio hanno avuto oltre seimila download. Non solo. L’università di Capo Verde, ha dichiarato la Pro Rettora Fatima Fernandez, è interessata a realizzare una traduzione in portoghese per rendere il prodotto fruibile anche nei paesi che parlano questa lingua.
Ritornando ai libri, da ricordare Cortès, il cui titolo completo è “Cortes, Perspectiva da dor através do olhar de um adolescente – Prospettiva di un dolore con lo sguardo di un adolescente”. Doppia lingua per l’autore che sta passando qualche tempo a Capoverde e che nel testo ha disegnato un’opera di letteratura e arte figurativa in cui racconta il delicato tema del dolore degli adolescenti e dell’autolesionismo. Tra l’altro il libro sarà presentato in autunno presso la Locanda Casa Cavassa (a Carmagnola in Piemonte, via Valobra 143).
Qualche appunto ancora sull’autore Filippo Di Biagio: ha solo sedici anni, e collabora attivamente all’ambizioso progetto a favore dei più fragili e dell’inclusione, sostenuto da Cascina Blu Onlus, ANILDD e Angeli di Ninfa ODV. Il ragazzo, che ha ricevuto in Italia la diagnosi di autismo, è dislessico, disgrafico, disortografico, discalculico. Ciò ha determinato una vita di lotte a scuola tra bullismo e nessuna tolleranza per le sue numerose diversità. Musicista e polistrumentista, Di Biagio cresce aiutando a far crescere gli altri. E nel suo libro non smette di parlare di quel dolore acuto e preciso che testimonia attraverso il tagliarsi la pelle. Un dolore determinato dal rifiuto sociale che il sistema oppone a chi è fragile, vulnerabile, in particolare se si è adolescenti, e che è un grido da ascoltare. Un grido che nasconde un malessere profondo e che lui elabora narrando la sua esperienza personale. Tutto all’insegna dell’inclusività. (Immagine by Freepik)
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