Guerriglia e raid anti-migranti a Torre Pacheco: le notti di violenza dei gruppi di estrema destra in Spagna

Scene non inedite in questi anni in Europa: la popolazione locale che si accanisce contro persone di origine straniera. Anzi no, non la popolazione locale, ma gruppi di estrema destra che hanno aggredito persone anche soltanto dalla pelle dal colore diverso dal bianco. Questa volta sta succedendo in Spagna, a Torre Pacheco, nella Comunità Autonoma di Murcia, nel sud-est della penisola iberica. Cinque i feriti, tre trasferiti in ospedale, 13 le persone arrestate dopo gli scontri dell’ultima e quarta notte di tensioni secondo quanto recita l’ultimo bollettino aggiornato.

Le violenze sono esplose dopo la notizia di un pensionato di 68 anni aggredito da un gruppo di migranti nordafricani: due gli arresti per quell’episodio. È stata comunque organizzata una manifestazione per chiedere più sicurezza alle istituzioni, circa 500 persone hanno protestato in maniera pacifica prima che la manifestazione degenerasse in tre giorni di violenza. I gruppi di estrema destra sono arrivati anche da fuori città.

Si sono presentati vestiti di nero, incappucciati, anche armati di bastoni. Hanno intonato slogan e cori razzisti e hanno lanciato quella che loro stessi hanno definito una sorta di “caccia” per le strade della città. Le prime violenze si sono verificate venerdì, altri episodi si sono verificati nella notte di sabato, domenica un commando di persone armate è entrato in un ristorante. Lunedì sera gli imam delle quattro moschee della città hanno lanciato un appello durante un incontro pubblico per chiedere la fine delle violenze, la calma e la convivenza pacifica. “Qui siamo tutti spagnoli”, ha detto un portavoce della comunità marocchina locale.

Ad annunciare l’arresto di tre persone immigrate per l’aggressione al pensionato che avrebbero scatenato tutte le violenze è stata la Prefetta della Comunità Autonoma, Mariola Guevara. Il terzo era ricercato, è stato rintracciato a Renteria, nei Paesi Baschi, mentre cercava di raggiungere il confine con la Francia. Sui social era anche comparso un video che ritraeva l’aggressione ma RTVE, l’emittente statale, ha smentito che si trattasse di quella del 9 luglio. L’uomo ha detto di non poter dire da dove provenissero gli aggressori così come restano ancora sconosciute le cause della violenza.

Decine i poliziotti mandati in città per fronteggiare le violenze. Alcuni si sono scontrati con gruppi di persone straniere che protestavano contro i raid. Il quotidiano El País ha pubblicato i contenuti di alcune chat Telegram utilizzate dai facinorosi per organizzare i loro raid. “Deport Them Now Spain” il nome della chat che riprende la teoria della “re-migrazione”, che sta riscuotendo molto seguito e consenso negli ultimi anni presso i movimenti di estrema destra europei che auspicano un rimpatrio di massa delle persone migranti e dei loro discendenti.

Il leader di Vox, partito di estrema destra, Santiago Abascal si è rifutato di condannare le violenze: “Vox continuerà a chiedere l’espulsione di tutti coloro che entrano illegalmente sul suolo spagnolo. E continuerà a chiedere l’espulsione di tutti gli immigrati legali che vengono per occupare, rubare, stuprare o uccidere”. A Torre Pacheco, una cittadina agricola a circa 30 chilometri da Murcia, un quarto circa della popolazione ha origini straniere, la maggior parte marocchine che vive da anni sul territorio. È stata questa la comunità più colpita dalle aggressioni.

La scorsa notte agenti della Guardia Civil hanno fronteggiato e respinto un gruppo di giovani incappucciati che aveva alzato barricate e cominciato un lancio di bottiglie e pietre contro le forze dell’ordine. “Dire la verità” non potrà mai essere considerato “un reato d’odio”, il commento di Angel Antelo, leader territoriale di Vox in Murcia. Accusato di aver istigato negli ultimi giorni con discorsi anti-migranti i raid razzisti, è al centro di un’inchiesta aperta dalla procura. “Dire che Vox vuole deportare gli immigrati illegali non sarà strano per nessuno, perché è sempre stata la nostra posizione”.