I mall cinesi di Skp Beijing studiano il rilancio: il 45% a Boyu Capital
Il super grande magazzino di lusso cinese Skp Beijing ha venduto una quota del 45% al colosso del private equity di Hong Kong, Boyu Capital. Come già anticipato un mese fa da Bloomberg, l’operazione avrebbe un valore stimato tra i 4 e i 5 miliardi di dollari (tra i 3,5 miliardi e i 4,4 miliardi di euro). Le vendite di Skp Pechino sarebbero diminuite del 17% su base annua a 22 miliardi di renminbi (2,7 miliardi di euro) nel 2024, detronizzato per la prima volta in sei anni dal Nanjing Deji Plaza, altra meta del lusso cinese molto apprezzata dai marchi di fascia alta a livello globale. Tuttavia, la catena mantiene una forte influenza: il 90% dei marchi di lusso mondiali ha negozi lì, il 35% dei prodotti sono debutti esclusivi e 500 mila clienti VIP spendono oltre 1 milione di renminbi (137.528 dollari) all’anno.
Prima dell’acquisizione, SKP era detenuta congiuntamente da Radiance Investment Holdings (60%) e Beijing Hualian Group (40%). Nei mesi scorsi erano state pubblicate indiscrezioni di stampa sulla possibilità che Beijing Hualian Group fosse al lavoro per cedere la sua quota nella catena dei centri commerciali di lusso cinesi. Dopo l’acquisizione, Radiance manterrà il controllo e si prevede che l’attuale struttura manageriale di Skp rimarrà intatta. Skp gestisce attualmente centri commerciali di lusso a Pechino, Xi’an, Chengdu e Wuhan, con un altro sito attualmente in costruzione a Hangzhou. Il flagship store di Pechino aveva superato Harrods di Londra nel 2020, diventando il negozio di lusso con il fatturato più alto al mondo e pare che l’ingresso di Boyu sia funzionale alla possibilità di studiare nuove misure al di là del retail tradizionale che consentano un maggior coinvolgimento dei consumatori.
L’esperienza di Boyu nella collaborazione con aziende digital-first, infatti, vanta il supporto a Xiaohongshu, J&T Express e Alibaba il che suggerisce che potrebbe veramente fornire a Skp le competenze necessarie nell’e-commerce, nella logistica e nel retail, ambiti in cui il mall attualmente sta faticando rispetto ad alcuni concorrenti globali come Harrods e Galeries Lafayette. Come riporta la stampa cinese, Skp, ad esempio, non ha ancora un e-commerce ufficiale, non ha servizi di crm adeguati, non ha ancora sperimentato servizi di concierge digitale o di clienteling da remoto, fondamentali per l’evoluzione di questo settore.
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