Il Centrosinistra di Varese prende posizione con una mozione di condanna del Remigration Summit


Il dibattito innescato dal “Remigration Summit” tenutosi a Gallarate lo scorso 17 maggio non si spegne. Anzi, si allarga e trova una nuova risonanza politica e istituzionale a Varese. In risposta all’evento che ha riunito nel Teatro Condominio di Gallarate rappresentanti dell’estrema destra europea e sostenitori del concetto di “remigrazione” – ovvero il rimpatrio forzato anche di cittadini stranieri regolari o naturalizzati – i capigruppo della maggioranza del Consiglio comunale di Varese hanno presentato una mozione di condanna che sarà discussa nella prossima seduta consiliare.
A firmarla sono Giacomo Fisco (Partito Democratico), Giuseppe Pullara (Lavoriamo per Varese), Dino De Simone (Progetto Concittadino), Luca Paris (Movimento 5 Stelle) e Francesca Strazzi (Praticittà). Nella mozione si esprime “ferma condanna” per i contenuti espressi nel summit, ritenuti apertamente contrari ai principi costituzionali e ai diritti umani, quali l’uguaglianza, la dignità della persona e la non discriminazione.
Il Remigration Summit ha suscitato proteste in tutta Italia. A Milano si sono verificati scontri tra manifestanti antifascisti e forze dell’ordine; nel frattempo, il caso ha assunto rilevanza nazionale dopo che l’attore Alessandro Gassmann ha chiesto di rimuovere il nome del padre, Vittorio Gassman, dal teatro di Gallarate in segno di dissenso per l’uso politico di quello spazio culturale. Anche il generale Roberto Vannacci e la vicesegretaria della Lega Silvia Sardone, pur non presenti fisicamente, hanno inviato messaggi di sostegno all’iniziativa, alimentando le polemiche.
Il documento presentato a Varese si pone in continuità con l’analoga mozione approvata dal Consiglio provinciale nella seduta del 26 maggio. Anche il Comune capoluogo intende così ribadire la sua identità di città antifascista, democratica e inclusiva, impegnata nel promuovere la memoria storica e la cittadinanza attiva.
«Ci auguriamo – si legge nel testo – che la mozione venga sostenuta da tutte le forze politiche che si riconoscono nei principi fondamentali della Costituzione e della democrazia, perché di fronte a rigurgiti ideologici pericolosi e antistorici è necessario un fronte comune e compatto»
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