Il fisico medico, una professione tecnica e interdisciplinare

Giugno 4, 2025 - 20:00
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Il fisico medico, una professione tecnica e interdisciplinare
fisico medico

Nel prossimo futuro, fra le specializzazioni più richieste in ambito sanitario emergerà quella del Fisico Medico, una professione interdisciplinare in grado di spaziare fra scienza applicata, tecnologia avanzata e responsabilità clinica

Nello studio di una persona umana e delle sue malattie, la capacità di sapersi muovere fra più ambiti risulta fondamentale per la delineazione di uno scenario che sia il più completo e integrale possibile.

Fra le specializzazioni di ambito sanitario che incontrano questi requisiti, emerge quella del Fisico Medico, una professione che indaga l’applicazione della fisica in campo sanitario sia operando sulla strumentazione medica, sia direttamente nei trattamenti medici.

Nel mondo della medicina oncologica, il Fisico Medico deve essere in grado di analizzare e unire diversi punti, spaziando dalla scienza applicata, alla tecnologia avanzata e alla responsabilità clinica.

All’interno di ospedali e istituti di ricerca come l’Istituto Europeo di Oncologia, il suo ruolo risulta centrale nella gestione delle apparecchiature diagnostiche e terapeutiche, nella pianificazione dei trattamenti e nella sicurezza radiologica.

Fisico Medico: un ruolo interdisciplinare e in costante evoluzione

La Fisica Medica si caratterizza per un approccio tecnico, clinico e interdisciplinare: al professionista si richiede grande collaborazione con medici, tecnici di radiologia, ingegneri clinici e altri esperti della salute, contribuendo alla risoluzione di problemi complessi e all’ottimizzazione delle procedure.

Fra le principali attività del Fisico Medico, vanno evidenziate:

  • la gestione delle apparecchiature radiologiche (Tac, risonanze magnetiche, acceleratori lineari) e la verifica del loro corretto funzionamento
  • l’elaborazione di piani di trattamento radioterapico personalizzati, sviluppati in collaborazione con il medico radioterapista, per colpire con precisione le cellule tumorali e risparmiare il più possibile i tessuti sani
  • il controllo di qualità dei dispositivi utilizzati in ambito diagnostico e terapeutico
  • la protezione radiologica di pazienti, operatori sanitari e ambiente ospedaliero

Negli ultimi decenni, la Fisica Medica si è trasformata ed evoluta, fino a contare oggi 16 professionisti qualificati.

Medici che oggi e ancora di più nel prossimo futuro, sono e saranno chiamati a rimanere aggiornati e a gestire le tecnologie in continua evoluzione, dalla diagnostica per immagini alla pianificazione automatizzata dei trattamenti radioterapici.

In particolare, una menzione a parte la merita l’intelligenza artificiale che, grazie alle ultime scoperte, sta contribuendo a migliorare la precisione delle dosi, la previsione degli effetti collaterali e l’adattamento delle terapie in tempo reale.

Il percorso per diventare Fisico Medico

Per accedere alla professione e diventare Fisico Medico, è necessario seguire un percorso piuttosto specifico. Il primo passo, è il conseguimento del titolo di Laurea in Fisica, per l’apprendimento delle nozioni teoriche.

Concluso il percorso universitario Magistrale in Fisica, si accede alla Scuola di Specializzazione in Fisica Medica, un programma di formazione avanzata della durata di tre anni.

Durante questo periodo, lo studente sviluppa competenze teoriche e pratiche attraverso lezioni, laboratori e tirocini in strutture sanitarie e centri ospedalieri, essenziale per acquisire le abilità necessarie a operare in ambito clinico e per ottenere l’abilitazione professionale.

Attualmente in Italia sono attive 16 scuole di specializzazione: Università di Bologna, Università di Cagliari, Università Cattolica, Università di Catania, Università di Firenze, Università di Genova, Università di Messina, Università di Milano, Università di Napoli, UniPa, Università di Padova, Università di Pisa, Università La Sapienza, Università Tor Vergata, Università di Torino e Università dell’Aquila.

L’accesso è previsto per laureati magistrali in Fisica, laureati specialisti in Fisica e laureati con il vecchio ordinamento in Fisica. I regolamenti sono specifici per ogni università, pur avendo linee guida comuni.

Dopo aver superato l’esame di Stato per l’abilitazione, il Fisico Medico potrà svolgere la sua professione presso le strutture del Servizio Servizio Sanitario Nazionale (ospedali pubblici o privati), nelle università e nei centri di ricerca, nelle aziende private che producono e/o commercializzano apparecchiature utilizzate in medicina, come libero professionista oppure come esperto qualificato, ovvero la figura adibita ai controlli di qualità e sicurezza in vari ambiti.

Crediti immagine: Depositphotos

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