La mamma di Chiara spiega perché non è uscita dallo studio

“Se non prendono provvedimenti nei confronti di Jasmin, se non la puniscono, io mi alzo dallo studio e me ne vado. Io sono un genitore, io mi alzo e me ne vado“: aveva usato queste parole la signora Roberta, mamma di Chiara Balistreri, durante la chiacchierata avuta con Gabriele Parpiglia poche ore prima dell’ultima puntata de L’Isola dei Famosi andata in onda lo scorso mercoledì. Eppure, come abbiamo potuto vedere, nei confronti di Jasmin Salvati – colpevole di aver detto a Chiara Balistreri di aver raccontato in tv delle violenze subìte dall’ex solo per visibilità – non sono stati presi provvedimenti: è stata semplicemente sgridata e costretta a chiedere scusa.
La mamma di Chiara Balistreri: “Se non puniscono Jasmin me ne andrò dallo studio” https://t.co/r1uUJR5Zob #Isola
— BICCY.IT (@BITCHYFit) June 3, 2025
La mamma di Chiara Balistreri spiega perché non è uscita dallo studio de L’Isola dei Famosi
Nonostante la semplice ramanzina, però, Roberta Balistreri non ha lasciato lo studio come preannunciato. “Mi aspettavo che avrebbero preso provvedimenti; infatti, sono arrivati proprio quelli che pensavo, ovvero farle capire la gravità delle sue parole” – ha specificato lei a Lorenzo Pugnaloni – “Non volevo assolutamente che ci fosse una squalifica e non l’ho mai detto. Un provvedimento sì: poteva essere un giorno a Montecristo, ad esempio, ma è stato meglio quanto Simona le ha detto (a Jasmin, ndr); è stata dura, ma giusta. Proprio perché anche Jasmin avrà sofferto nella sua vita, sono state più giuste quelle parole rispetto al punirla. Se mi aspettavo una squalifica? No. Non volevo che venisse squalificata, volevo un provvedimento ed è arrivato“.
A ferirla sarebbe stata in particolar modo “la poca solidarietà femminile; dire che una donna usa il suo passato di violenza per arrivare ad essere un personaggio pubblico, mi ha disgustata e indignata molto”, mentre sulle parole di Simona Ventura ha aggiunto: “Mi hanno commossa le parole di Simona e sono stata pienamente d’accordo con lei. Sono tutte buone a mettere fiocchi rossi, scarpette rosse, a scendere in piazza: quando muore una donna, siamo soliti dire “poverine”, e nessuno crede a ciò che dice. Fondamentalmente, ciò che si predica si deve razzolare bene, non male. Anche perché la poca solidarietà femminile, purtroppo, esiste veramente“.
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