Le Acli rilanciano la questione sociale



Nei loro ottant’anni di storia le Acli di Milano hanno sempre investito nella dimensione culturale partendo dall’esperienza di essere movimento di lavoratori e quindi ovviamente in un’ottica di parte, la parte delle classi sociali più deboli e povere della nostra società. La riflessione, lo studio e la formazione sulle grandi questioni sociali e politiche del nostro tempo, alla luce dei principi definiti dall’insegnamento sociale della Chiesa, hanno sempre fornito anche le ragioni sottese all’azione dell’Associazione concretizzatosi nel tempo nei servizi in risposta a bisogni delle persone.
Rimane pietra miliare l’assunto che l’ignoranza diventa immoralità e risposta violenta e poco intelligente, mentre la connessione tra pace e giustizia si ottiene attraverso la conoscenza. Per queste ragioni le Acli sono chiamate oggi a ricostruire il tessuto comunitario con l’obiettivo di aumentare la qualità della nostra Democrazia e di conseguenza il benessere socio economico culturale dei cittadini. I tradizionali «Incontri di studio delle Acli Milanesi» sono uno degli strumenti di questa tensione alla ricerca, a partire da quello del 1955 dal titolo «Le Speranze dei lavoratori» che vide coinvolte personalità del livello di Giuseppe Lazzati e Giorgio La Pira.
Se consideriamo le tematiche affrontate nelle edizioni che si tennero nel corso dei decenni, vediamo come si sia spaziato dalla dimensione teologica a quella politologica, passando dall’analisi dei cambiamenti del mondo del lavoro a quelli della società e della famiglia, analizzando il disagio giovanile e le questioni di genere, cercando di tenersi legati alla realtà di tutti i giorni e di analizzarne in prospettiva i cambiamenti. Mai queste analisi e ricerche sono state un fattore autoreferenziale: al contrario, proprio la dimensione popolare cui le Acli hanno sempre fortemente tenuto ha fatto sì che queste riflessioni diventassero patrimonio condiviso ed orientassero le scelte che il Movimento aclista ha compiuto nel corso degli anni.
Dopo un’interruzione legata alle vicende del Covid e alla stagione congressuale, riprendiamo la sequenza degli «Incontri di studio delle Acli Milanesi»: sabato 14 giugno, presso la Sede provinciale di via della Signora 3 a partire dalle 9.30, l’incontro verterà sul tema «Democrazia: crisi o metamorfosi?» (vedi qui la locandina e nel box sotto il programma).
Ormai è trascorso un anno dalla 50ma edizione della Settimana sociale dei cattolici di Trieste, che ha rappresentato un momento di rilancio della riflessione sulla presenza dei credenti nella realtà sociale e politica. Il tema quantomai attuale è la nuova questione sociale che papa Francesco ha saputo delineare nel suo magistero ancora ricco di suggestioni e di idee e che il nuovo pontefice Leone XIV ha richiamato esplicitamente fin dalla scelta del suo nome, che rimanda al Papa della Rerum novarum, l’enciclica da cui è originato tutto il movimento sociale cristiano.
Attraverso il qualificato contributo dei relatori sarà possibile inquadrare la questione della democrazia sotto il profilo biblico, storico, politologico, giuridico e di genere, cercando di ricondurla all’interrogativo fondamentale: l’attuale prevalere di sovranismi e populismi prelude alla fine della democrazia basata sullo Stato di diritto, oppure apre nuove prospettive, che evidentemente richiedono l’impegno di tutte e di tutti in un’ottica solidale e costruttiva?
A partire dall’Incontro studi le Acli Milanesi porteranno sul territorio le tematiche analizzate in quella sede, in modo da creare dibattito e attenzione fra gli aclisti e tutti coloro che vorranno essere partecipi di questo processo. Con questo Incontro speriamo di rendere un servizio non solo ai soci aclisti, ma alla comunità ecclesiale e civile, favorendo una riflessione a tutto campo che possa incontrarsi con quella di altri soggetti sociali, sindacali e politici per trovare un’alternativa al logoramento della democrazia.
Qual è la tua reazione?






