Le indagini contro Yermak, e l’ennesima prova della democrazia ucraina

Novembre 28, 2025 - 13:28
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Le indagini contro Yermak, e l’ennesima prova della democrazia ucraina

Le due principali agenzie nazionali anticorruzione ucraine, Nabu e Sapo, hanno perquisito alcune proprietà di Andriy Yermak, capo di gabinetto del presidente Volodymyr Zelensky. L’operazione rientra nelle indagini sul monopolio nucleare statale Energoatom, al centro della più grossa inchiesta per corruzione in Ucraina dall’inizio del conflitto iniziato dalla Russia.

Yermak ha comunicato su Telegram di aver collaborato pienamente con gli investigatori e che i suoi legali erano presenti durante le operazioni. Ma le perquisizioni hanno alimentato le richieste di dimissioni avanzate negli ultimi giorni da una parte della società civile, mentre Zelensky ha già fatto sapere di non volerlo rimuovere in assenza di una prova di colpevolezza chiara e inequivocabile. La settimana scorsa, Yermak è stato nominato capo della delegazione ucraina ai colloqui con gli Stati Uniti in Svizzera, dove ha incontrato il Segretario di Stato americano Marco Rubio, in quel vertice in cui è stato presentato un piano di pace irricevibile per l’Ucraina.

Secondo quanto riportano diversi media ucraini, almeno una delle ville di lusso finanziate tramite lo schema illecito sotto indagine era destinata a Yermak. Il procuratore capo anticorruzione Oleksandr Klymenko ha fatto sapere che lo stesso capo di gabinetto del presidente sarebbe coinvolto in un tentativo di condizionare l’operato di Nabu e Sapo per ostacolare le indagini sugli otto sospetti – tra questi c’è Timur Mindich, stretto collaboratore del presidente, indicato come presunto organizzatore dello schema illecito secondo l’accusa.

Le reazioni politiche interne sono state di ogni tipo. All’interno del partito di Zelensky qualcuno ha espresso preoccupazione per le possibili conseguenze sulle istituzioni e sulla tenuta democratica dell’Ucraina. Ma le reazioni più forti sono arrivate dall’opposizione guidata dal partito Holos, che ha chiesto le dimissioni immediate di Yermak, sottolineando che la vicenda potrebbe minare la credibilità dell’ufficio presidenziale.

Daria Kaleniuk, direttrice esecutiva del Centro d’azione anti-corruzione dell’Ucraina, un’organizzazione che promuove riforme anti-corruzione e giudiziarie nel Paese, ha detto che le perquisizioni precedono spesso la formalizzazione delle accuse, e che le misure adottate indicano un possibile imminente atto di accusa nei confronti di Yermak.

Nonostante le tensioni politiche, però, il fatto che le indagini procedano in modo trasparente mentre la guerra sul territorio continua da quasi quattro anni, rappresenta un segnale di istituzioni funzionanti e di uno Stato democratico sano. La capacità di affrontare scandali di alto livello, senza nascondere i vertici dello staff presidenziale, dimostra che il sistema giudiziario e anticorruzione mantiene autonomia e incisività.

Il dibattito pubblico, le reazioni politiche e la copertura mediatica internazionale non indeboliscono lo Stato, ma ne rafforzano la credibilità agli occhi della comunità internazionale, soprattutto per gli alleati europei. L’inchiesta su Yermak testimonia l’elasticità della democrazia ucraina, capace di bilanciare le esigenze della sicurezza nazionale con la responsabilità istituzionale. L’azione di Nabu e Sapo, condotta in piena trasparenza, mostra che il Paese non solo combatte sul fronte militare, ma si impegna anche nella costruzione di istituzioni robuste e nella tutela della legalità interna.

In questo contesto, l’indagine non va interpretata come un segno di debolezza, bensì come l’esempio concreto di un sistema democratico in grado di perseguire i propri principi anche nei momenti più difficili. La capacità dell’Ucraina di portare avanti un procedimento di tale portata contro figure di vertice dello Stato indica uno Stato resiliente, pronto a rafforzare le sue istituzioni e a confermare il rispetto della legge, indipendentemente dalle pressioni politiche o militari. Perché Kyjiv non è Mosca. E anche con la legge marziale in corso, con le sirene e i missili russi pronti a colpire, la democrazia ucraina si fa sentire.

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Redazione Redazione Eventi e News