Lunedì della settimana della V Domenica dopo Pentecoste

Lug 14, 2025 - 10:00
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Lunedì della settimana della V Domenica dopo Pentecoste

ALL’INGRESSO
Dio ci ha salvato e chiamato con una vocazione santa,
non per i nostri meriti, ma per il suo proposito
e per la grazia a cui ci ha predestinato
prima di ogni tempo in Cristo Gesù.

ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio, creatore e salvatore dell’universo, la tua Chiesa, piantata come vite feconda dagli apostoli del tuo Figlio in ogni parte della terra, in te soltanto affonda le radici della sua sicurezza; tu ascolta la sua accorata preghiera: proteggila nelle tempeste del mondo, rendila rigogliosa di nuovi germogli e lieta di frutti sovrabbondanti. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen 

LETTURA Dt 26, 1-11
Lettura del libro del Deuteronomio

In quei giorni. Mosè disse a tutto Israele: «Quando sarai entrato nella terra che il Signore, tuo Dio ti dà in eredità e la possederai e là ti sarai stabilito, prenderai le primizie di tutti i frutti del suolo da te raccolti nella terra che il Signore, tuo Dio, ti dà, le metterai in una cesta e andrai al luogo che il Signore, tuo Dio, avrà scelto per stabilirvi il suo nome. Ti presenterai al sacerdote in carica in quei giorni e gli dirai: “Io dichiaro oggi al Signore, tuo Dio, che sono entrato nella terra che il Signore ha giurato ai nostri padri di dare a noi”. Il sacerdote prenderà la cesta dalle tue mani e la deporrà davanti all’altare del Signore, tuo Dio, e tu pronuncerai queste parole davanti al Signore, tuo Dio: “Mio padre era un Arameo errante; scese in Egitto, vi stette come un forestiero con poca gente e vi diventò una nazione grande, forte e numerosa. Gli Egiziani ci maltrattarono, ci umiliarono e ci imposero una dura schiavitù. Allora gridammo al Signore, al Dio dei nostri padri, e il Signore ascoltò la nostra voce, vide la nostra umiliazione, la nostra miseria e la nostra oppressione; il Signore ci fece uscire dall’Egitto con mano potente e con braccio teso, spargendo terrore e operando segni e prodigi. Ci condusse in questo luogo e ci diede questa terra, dove scorrono latte e miele. Ora, ecco, io presento le primizie dei frutti del suolo che tu, Signore, mi hai dato”. Le deporrai davanti al Signore, tuo Dio, e ti prostrerai davanti al Signore, tuo Dio. Gioirai, con il levita e con il forestiero che sarà in mezzo a te, di tutto il bene che il Signore, tuo Dio, avrà dato a te e alla tua famiglia».

SALMO Sal 43 (44)

Vivano sicuri quelli che ti amano, Signore.

Dio, con i nostri orecchi abbiamo udito,
i nostri padri ci hanno raccontato
l’opera che hai compiuto ai loro giorni,
nei tempi antichi.
Tu, per piantarli, con la tua mano hai sradicato le genti,
per farli prosperare hai distrutto i popoli. R

Non con la spada, infatti, conquistarono la terra,
né fu il loro braccio a salvarli;
ma la tua destra e il tuo braccio e la luce del tuo volto,
perché tu li amavi.
Sei tu il mio re, Dio mio,
che decidi vittorie per Giacobbe. R

Per te abbiamo respinto i nostri avversari,
nel tuo nome abbiamo annientato i nostri aggressori.
Nel mio arco infatti non ho confidato,
la mia spada non mi ha salvato,
ma tu ci hai salvati dai nostri avversari,
hai confuso i nostri nemici. R

VANGELO Lc 8, 4-15
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca

In quel tempo. Poiché una grande folla si radunava e accorreva a lui gente da ogni città, il Signore Gesù disse con una parabola: «Il seminatore uscì a seminare il suo seme. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada e fu calpestata, e gli uccelli del cielo la mangiarono. Un’altra parte cadde sulla pietra e, appena germogliata, seccò per mancanza di umidità. Un’altra parte cadde in mezzo ai rovi e i rovi, cresciuti insieme con essa, la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono, germogliò e fruttò cento volte tanto». Detto questo, esclamò: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!». I suoi discepoli lo interrogavano sul significato della parabola. Ed egli disse: «A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo con parabole, affinché “vedendo non vedano e ascoltando non comprendano”. Il significato della parabola è questo: il seme è la parola di Dio. I semi caduti lungo la strada sono coloro che l’hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la Parola dal loro cuore, perché non avvenga che, credendo, siano salvati. Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, ricevono la Parola con gioia, ma non hanno radici; credono per un certo tempo, ma nel tempo della prova vengono meno. Quello caduto in mezzo ai rovi sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano soffocare da preoccupazioni, ricchezze e piaceri della vita e non giungono a maturazione. Quello sul terreno buono sono coloro che, dopo aver ascoltato la Parola con cuore integro e buono, la custodiscono e producono frutto con perseveranza».

DOPO IL VANGELO  
Ti loderò, Signore, nella grande assemblea,
ti celebrerò in mezzo a un popolo numeroso.

A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
O Dio, che a quanti ti amano hai preparato le ricchezze di un mondo ancora invisibile, infondi nei nostri cuori un affetto più puro per te; donaci di ricercarti in ogni creatura e in ogni evento, di desiderarti sopra tutte le cose e di conseguire l’adempimento delle tue promesse.
Per Cristo nostro Signore. Amen

SUI DONI
Accogli con bontà, o Dio, le offerte di questo tuo popolo; non trascurare nessun desiderio ed esaudisci ogni preghiera elevata con fede.
Per Cristo nostro Signore. Amen

PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Tu ci raduni ad ascoltare con cuore docile e fiducioso la voce dello Spirito e ci inviti a conformare sempre più la nostra vita a Cristo, modello perfetto. In lui la tua misericordia ci ha tutti predestinati perché, corrispondendo ai tuoi doni e camminando sulla via della fede, la speranza ci sostenga e l’amore ci rinnovi. Così guardando a te, o Padre, come a mèta dei nostri più ardenti desideri noi confidiamo nell’immancabile aiuto della tua grazia, mentre, uniti al coro festoso degli angeli e dei santi, a te con voce di esultanza inneggiamo: Santo…

ALLO SPEZZARE DEL PANE  
Comportiamoci in modo degno di Dio
che ci chiama al suo regno e alla sua gloria.

ALLA COMUNIONE  
In questo consiste l’amore di Dio:
nell’osservare i suoi comandamenti,
che non sono gravosi.
Tutto quello che è nato da Dio vince il mondo;
e questa è la vittoria che vince il mondo: la nostra fede.

DOPO LA COMUNIONE
O Dio vivo e santo, che ci hai invitato come figli alla mensa di grazia, conserva in noi i tuoi doni e sostieni nell’obbedienza e nella fedeltà il proposito di corrispondere alla tua chiamata.
Per Cristo nostro Signore. Amen

 

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia