Marquez e i fischi in MotoGP: lo sport accetta il dissenso, ma serve pace con Rossi
Marc Marquez continua a ricevere fischi in MotoGP. Un fenomeno normale nello sport, ma resta aperto il conto emotivo con Valentino Rossi. Serve un gesto di distensione per chiudere una rivalità che dura da dieci anni.

Roma, 27 giugno 2025 – Ancora una volta, i fischi accompagnano Marc Marquez durante un weekend di gara, alimentando un clima di tensione che sembra non spegnersi mai. Eppure, fischi e dissensi fanno parte del DNA dello sport: rappresentano la voce del pubblico, l’altra faccia della passione, quella che applaude ma che talvolta protesta.
In MotoGP, Marquez continua a dividersi l’arena: da un lato l’ammirazione per il talento e la resilienza di un campione capace di tornare competitivo dopo anni difficili; dall’altro il ricordo indelebile della rivalità con Valentino Rossi, che ha segnato uno degli snodi più controversi della storia recente delle due ruote.
È legittimo difendere Marquez dai fischi troppo insistenti o dagli insulti gratuiti, perché ogni sportivo merita rispetto. Tuttavia, non si può ignorare che la frattura tra il pilota spagnolo e una parte del pubblico nasce da episodi specifici, primo fra tutti il famigerato 2015. Una stagione dominata dalla rivalità Rossi-Lorenzo, in cui Marquez fu accusato, mai apertamente ma in modo continuo, di aver ostacolato Rossi per favorire Jorge Lorenzo nella corsa al titolo.
Da allora, il rapporto tra Marquez e i tifosi di Rossi – e non solo – è rimasto sospeso in una dimensione di incompiuta riconciliazione. In dieci anni, non è mai arrivato un gesto chiaro, una parola di scuse o almeno di distensione da parte di Marquez. Anche quando l’occasione si è presentata, il campione spagnolo ha spesso evitato l’argomento o minimizzato quanto accaduto.
La verità è che lo sport vive di memoria e la MotoGP non fa eccezione. Finché resterà aperto il conto emotivo tra Marquez e Rossi, ogni sua apparizione in pista continuerà a suscitare fischi o applausi divisi. Non serve invocare il silenzio sugli spalti: serve piuttosto una parola definitiva.
Chiedere scusa non significa sconfessare la propria carriera. Significa chiudere un capitolo doloroso e permettere allo sport di voltare pagina. Se davvero Marquez vuole riconquistare anche quel pezzo di pubblico che lo contesta, spetta a lui fare il primo passo.
Perché, se è vero che i fischi sono normali nello sport, lo è altrettanto che a volte basta un semplice gesto per far calare finalmente il sipario su vecchi rancori.
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