Max Richter celebra i 10 anni di Sleep con un nuovo album e concerti evento

A dieci anni dalla pubblicazione di “Sleep”, il capolavoro rivoluzionario che ha ridefinito i confini della musica classica contemporanea, Max Richter annuncia un nuovo progetto: Sleep Circle, in uscita il 5 settembre 2025 per Deutsche Grammophon. Ad anticipare l’album è il singolo “Dream 11 / Moth-Like Stars Pt.2”, disponibile da oggi su tutte le piattaforme digitali.

Con questo lavoro, Richter non solo rende omaggio al suo celebre ciclo notturno, ma offre un’estensione più compatta e accessibile di quell’universo sonoro nato nel 2015 in collaborazione con l’artista visiva Yulia Mahr. Sleep Circle è un viaggio di 90 minuti nell’ipnagogia – quello stato sospeso tra veglia e sonno in cui la coscienza scivola nei sogni – strutturato per accompagnare e facilitare l’esperienza onirica. “Sleep Circle è il riflesso di ciò che ho imparato dopo un decennio di Sleep”, ha detto Max Richter, “È un’opera nuova, ma profondamente legata a quel linguaggio sonoro”. Pubblicato originariamente nel 2015, “Sleep” è un’opera monumentale di oltre otto ore e mezza, concepita per essere ascoltata durante il sonno. Una sinfonia minimalista per mente e corpo che ha segnato una svolta nella relazione tra musica e neuroscienze. Con oltre 2,2 miliardi di stream globali, è stato il primo album classico a superare il miliardo e ha dato origine a concerti notturni, installazioni artistiche e perfino un’app interattiva, con oltre 500 mila download e 144 milioni di stream solo da quell’interfaccia. Ispirato dalle teorie di Byung-Chul Han sull’iperstimolazione e il burnout della società contemporanea, “Sleep” ha incarnato un vero e proprio manifesto musicale per la lentezza, la contemplazione e il recupero del tempo interiore. Ora, Sleep Circle rinnova quel messaggio, offrendo un formato più fruibile (90 minuti corrispondono infatti a un ciclo completo di sonno REM), ma altrettanto profondo.

Il nuovo album sarà disponibile in digitale, digitale faded, 2 CD, 3 LP e 3 LP deluxe. Il preorder è già attivo sui principali store e sul sito ufficiale di Deutsche Grammophon. Registrato presso lo Studio Richter Mahr – spazio creativo a impatto zero energetico immerso nella natura dell’Oxfordshire – Sleep Circle rappresenta anche una riflessione sulla sostenibilità ambientale e artistica. Lo studio, fondato da Max Richter e Yulia Mahr, ospita regolarmente artisti in residenza e produzioni multidisciplinari. Per celebrare il decennale, Richter annuncia due performance uniche e irripetibili di “Sleep” in versione integrale all’Alexandra Palace di Londra, venerdì 5 settembre e sabato 6 settembre 2025. Si tratta della più grande esecuzione di “Sleep” mai realizzata nel Regno Unito, un’esperienza immersiva che trasforma il concetto stesso di concerto: gli spettatori saranno invitati a sdraiarsi e dormire, mentre l’orchestra e i musicisti eseguiranno l’opera per tutta la notte. Le prevendite per i fan iniziano martedì 10 giugno, alle 10,, mentre la vendita generale sarà aperta da giovedì 12 giugno sempre alle 10. “Suonare Sleep dal vivo è indimenticabile”, ha detto Max Richter, “La sensazione di una comunità di estranei profondamente connessi attraverso questo rituale musicale è travolgente”. Oltre a Londra, Max Richter sarà anche in Italia con il suo tour “In A Landscape”, che lo porterà in due location prestigiose: 5 luglio 2025 – Verona, Teatro Romano; 6 luglio 2025 – Ravenna, Pala De André (Ravenna Festival). Compositore prolifico e innovatore visionario, Max Richter ha costruito una carriera unica all’incrocio tra musica classica, elettronica, cinema e arti visive. Le sue colonne sonore sono apparse in film di registi come Denis Villeneuve, Ari Folman e Martin Scorsese, mentre i suoi brani sono stati coreografati da artisti del calibro di Wayne McGregor e utilizzati in sfilate di Dior per Kim Jones. Oggi Richter è considerato uno dei più influenti compositori viventi, capace di coniugare l’intimità del suono con una riflessione critica sul mondo contemporaneo. Con Sleep Circle, Max Richter non guarda solo indietro ai dieci anni passati, ma rinnova il suo invito a vivere la musica come esperienza trasformativa.

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