Non si fanno figli? Non è questione di scelte sulla genitorialità ma di ostacoli sociali ed economici

Giugno 11, 2025 - 23:00
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Non si fanno figli? Non è questione di scelte sulla genitorialità ma di ostacoli sociali ed economici

Secondo un nuovo rapporto delle Nazioni Unite, il crollo della fertilità globale non è dovuto al fatto che i giovani rinunciano alla genitorialità, ma alle pressioni sociali ed economiche che impediscono loro di avere i figli che desiderano. Il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) ha presentato ieri l’indagine di riferimento sullo stato della popolazione mondiale, sottolineando il fatto che a un numero crescente di persone viene negata la libertà di mettere su famiglia a causa dei costi di vita alle stelle, della persistente disuguaglianza di genere e della crescente incertezza sul futuro.

Intitolato La vera crisi della fertilità (The real fertility crisis - The pursuit of reproductive agency in a changing world), il rapporto sostiene che ciò che è realmente minacciato è la capacità delle persone di scegliere liberamente quando - e se - avere figli. L’analisi si basa su una recente indagine UNFPA/YouGov che ha riguardato 14 Paesi che insieme rappresentano il 37% della popolazione mondiale.

Da quanto è emerso, le barriere economiche sono state il fattore principale, con il 39% degli intervistati che ha citato le limitazioni finanziarie come ragione principale per avere meno figli di quanti ne vorrebbero. Seguono la paura per il futuro - dai cambiamenti climatici alla guerra - e l'insicurezza del posto di lavoro, citate rispettivamente dal 19% e dal 21% degli intervistati.

Il 13% delle donne e l'8% degli uomini hanno indicato l'iniqua divisione del lavoro domestico come un fattore che spinge ad avere meno figli di quelli desiderati.

L'indagine ha anche rivelato che un adulto su tre ha avuto una gravidanza indesiderata, uno su quattro si è sentito impossibilitato ad avere un figlio nel momento che preferiva e uno su cinque ha riferito di aver subito pressioni per avere figli che non desiderava.

Rispetto al quadro che emerge dal report Onu, l’Italia non fa eccezione. Il calo delle nascite registrate nel nostro paese è a livelli da allarme: gli indicatori democratici pubblicati lo scorso marzo dall’Istat segnalano per il 2024 il minimo storico dal 1995, con 370.000 nascite, sottolineano che la fecondità è scesa a 1,18 figli per donna, inferiore al precedente minimo di 1,19 e che l’età media delle madri al parto è aumentata, attestandosi a 32,6 anni. E se nel nostro Paese il governo rilancia il cosiddetto “bonus nuovi nati”, il rapporto delle Nazioni unite mette in guardia da risposte semplicistiche e coercitive al calo delle nascite, come appunto i bonus bebè o gli obiettivi di fertilità, che spesso sono inefficaci e rischiano, viene sottolineato, di violare i diritti umani.

L'UNFPA esorta invece i governi ad ampliare le possibilità di scelta eliminando gli ostacoli alla genitorialità identificati dalla popolazione. Le azioni raccomandate includono la possibilità di rendere la genitorialità più accessibile attraverso investimenti in alloggi, lavoro dignitoso, congedi parentali retribuiti e accesso a servizi di salute riproduttiva completi.

L’agenzia Onu incoraggia inoltre i governi a considerare l'immigrazione come una strategia chiave per affrontare la carenza di manodopera e mantenere la produttività economica in un contesto di calo della fertilità.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia