“Oltre il peso”, un podcast per cambiare il racconto della malattia obesità

Dodici episodi con le voci di pazienti, medici, professionisti della salute per raccontare l’obesità andando oltre i luoghi comuni e gli stereotipi: per capire quella che è a tutti gli effetti una patologia cronica multifattoriale, legata a predisposizione genetica e fattori ambientali, bisogna prima di tutto ascoltare chi la vive, che ha molto da dire.
L’obesità non è solo una questione di chili. È fatta di sguardi, giudizi, parole che feriscono. È una realtà complessa, fraintesa, troppo spesso ridotta a numeri. Per questo la Federazione Italiana Associazioni Obesità (FIAO) lancia la sua prima iniziativa di sensibilizzazione: il podcast “Oltre il peso. Voci che raccontano corpi, vite e percorsi di salute”.
Un progetto ambizioso, ideato per raccontare l’obesità in tutte le fasi della vita – dall’infanzia, all’adolescenza, fino alla terza età – e restituire voce a chi la vive ogni giorno. Il podcast, prodotto da Medikea – partner strategico e media company specializzata in contenuti digitali scientifici – con il contributo non condizionato di Eli Lilly, rappresenta un punto di partenza fondamentale per costruire una cultura della salute più consapevole, empatica e priva di stigma.
In ogni episodio, voci diverse si intrecciano: pazienti, medici, professionisti della salute, tutti uniti nell’obiettivo comune di raccontare l’obesità nella sua complessità, andando oltre i luoghi comuni e gli stereotipi.
Con uno stile accessibile ma scientificamente rigoroso, il podcast accompagna l’ascoltatore lungo un percorso di dodici episodi, rilasciati a partire da oggi con cadenza bisettimanale sulle principali piattaforme (Spotify, Apple Podcasts, YouTube Music) e sul sito www.oltreilpeso.it.
Ogni episodio è pensato per informare, ma soprattutto per far riflettere, perché per capire l’obesità bisogna prima di tutto ascoltarla. E chi la vive ha molto da dire.
«L’obesità comporta difficoltà oggettive nella vita quotidiana: l’ambiente domestico può non essere adatto, diventa complicato muoversi in città, salire su un autobus, prendere un treno, fare le scale – dichiara Iris Zani, presidente della Federazione Italiana Associazioni Obesità – Non tutti riescono a sopportarlo: qualcuno ne soffre profondamente, anche a livello psicologico. In Italia, quello che manca è la possibilità concreta di accedere alle cure. Fino a quando l’obesità non sarà riconosciuta ufficialmente come malattia, non sarà inclusa nei LEA, non verrà trattata come una patologia complessa e multifattoriale, molte persone nemmeno inizieranno un percorso di cura. E invece bisognerebbe intervenire il prima possibile, quando la situazione non è ancora grave».
A livello sociale, purtroppo, l’obesità continua a essere considerata “solo” come un banale problema alimentare, conseguenza di scarsa forza di volontà, scelte personali errate e risolvibile con il consiglio – quanto mai stigmatizzante – di mangiare meno e muoversi di più.
Eppure, i numeri sono realmente allarmanti, a tal punto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito l’obesità una vera e propria emergenza sanitaria ed economica di entità globale.
Nel nostro Paese, un adulto su due è in sovrappeso, circa 23 milioni di persone, mentre 6 milioni di individui (il 12% della popolazione) soffrono di obesità.
«Dal punto di vista scientifico, l’obesità è una patologia cronica, ingravescente, multifattoriale, ma se guardiamo alla percezione comune, purtroppo è ancora considerata spesso come un fallimento personale, un difetto morale, una mancanza di volontà nel gestire il proprio stile di vita – spiega Edoardo Mocini, Medico Specialista in Scienza dell’Alimentazione, Dottore di Ricerca in Endocrinologia, Ricercatore e Docente presso l’Università eCampus, ospite dei primi due episodi del podcast – In realtà, si tratta dell’interazione tra vari fattori, principalmente due: la predisposizione genetica e l’ambiente in cui viviamo. Oggi, la maggior parte delle persone conduce una vita sedentaria: otto ore seduti in ufficio, poi si prende l’auto per spostarsi, e a fine giornata restano pochissimo tempo ed energia per l’attività fisica. E se aggiungiamo anche le ore dedicate al lavoro di cura, in particolare per le donne, che in media dedicano 5 ore e mezzo al giorno a figli, anziani o familiari fragili, è chiaro che il tempo per prendersi cura di sé si riduce drasticamente».
Il podcast “Oltre il peso. Voci che raccontano corpi, vite e percorsi di salute” vuole restituire spazio, voce e rispetto a chi vive l’obesità ogni giorno. E proprio la scelta del formato solo audio ha fatto la differenza: molti pazienti hanno accettato di partecipare proprio perché non dovevano mostrarsi. Solo con la voce, senza la pressione dello sguardo esterno, si sono sentiti più liberi di raccontarsi davvero.
«L’obiettivo che ci siamo posti di raggiungere con questa iniziativa – conclude Iris Zani – è quello di arrivare alla collettività per sensibilizzare soprattutto le persone che non hanno a che fare con questa patologia e cercare di far comprendere quello che una persona con obesità è costretta ad affrontare ogni giorno della sua vita, che viene completamente stravolta e condizionata. Vorremmo arrivare al cuore delle persone per far rendere conto a tutti quali sono le nostre difficoltà e quanta sofferenza possono generare».
The post “Oltre il peso”, un podcast per cambiare il racconto della malattia obesità appeared first on Cronache di Scienza.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




